Sui paralleli e i meridiani
I bambini ci parlano La rubrica settimanale a cura di Giuseppe Caliceti
I bambini ci parlano La rubrica settimanale a cura di Giuseppe Caliceti
Mi sapete ripetere cosa avete capito dei meridiani e dei paralleli?
«Io non lo so». «Io lo so: sono come le verticali e le orizzontali». «Sono delle linee, ma non ci sono veramente. Sono una cosa di geografia che abbiamo studiato in geografia, me lo ricordo. Quando ci hai fatto vedere il mappamondo grande». «Il planisfero è la cartina del mondo, della Terra. Quella appesa al muro. Invece il mappamondo è la palla che si illumina». «Sono delle linee immaginarie, che non ci sono veramente. Sono delle linee immaginarie che hanno immaginato gli uomini». «I meridiani sono… I meridiani sono quelli orizzontali. I paralleli quelli verticali. Oppure il contrario». «Le linee orizzontali sono quelle dritte. Quelle verticali, invece, sono quelle dritte ma dall’altra parte, non dalla stessa parte».
«I paralleli sono come l’equatore: orizzontale come l’orizzonte che è piatto, lungo. All’equatore fa molto caldo e ci sono delle foreste e vivono degli animali molto feroci come la tigre, la zebra, l’elefante e il leone che poi è il re della forse perché è il più forte». «I paralleli e i meridiani servono per trovare in punto sulla cartina geografica. Come quando tu per esempio giochi a battaglia navale». «Sì, però invece che verticali e orizzontali ci sono paralleli e meridiani, ma sono la stessa cosa». «L’equatore è il parallelo zero, infatti. Poi puoi andare a sud e a nord». «Per me servono per sapere dove sei andato o dove stai andando, i paralleli e i meridiani» «Io un giorno con mia mamma e mio papà siamo andati in un centro commerciale che si chiama proprio Meridiana, a Reggio Emilia, vicino. Però non è Meridiani con la “i” ma con la “a”! alla fine: Meridiana». «Ma quella Meridiana lì non sono i Meridiani che stiamo studiando in geografia, quello è un negozio, un centro commerciale di negozi, è un’altra cosa!»
«Anche io ci sono andata al Meridiana!» «A me sembra che i meridiani e i paralleli sono un’invenzione degli uomini perché no ci sono veramente sulla terra o sul mare, sull’Oceano, ma ci sono solo sul mappamondo e sulle cartine geografiche. Perché poi non si può fare delle righe sull’acqua o sulla terra, dopo si cancellano». «Io la riga zero dell’equatore ho capito che è il parallelo zero perché è in mezzo, è come la metà di una mela, immaginando che la terrà è come una mela, come una palla. Invece non ho capito l’altro zero». «Quello di Greenwech, si chiama». «Querlli sono i meridiani. Quello è il meridiano zero, che passa per la Gran Bretagna».
Mi dite cosa vi ha colpito di più quando abbiamo guardato insieme il mappamondo?
«A me quando lo hai acceso: era bellissimo!» «Anche a me. Perché ha una luce dentro che quando l’accendo si colora tutto e tutti i mari e i paesi si illuminano e sarebbe bellissimo che fosse sempre così». «Io ho visto il Brasile e non pensavo che era così grande!» «A me è sembrato come una palla molto grande, il mappamondo. Perché la Terra poi è una palla e allora anche il mappamondo deve essere una palla perché è come un disegno della Terra che è rotonda. Io non pensavo che eravamo a vivere in un mondo così rotondo». «A me è piaciuto vedere che c’è molto blu, molto mare, molti oceani perché a me piace molto il mare e mi piace molto anche bere soprattutto quando ho sete». «Il mappamondo era meraviglioso».
«Quando dopo abbiamo spento la luce dell’aula ed era acceso solo lui sembrava una lampada, un lampadario» «Anche io a casa ho un mappamondo che si illumina ma è più piccolo di questo». «Io ho visto che il mappamondo era un po’ storto, non era dritto». «Io mi sono stupito che l’Italia era così piccola e infatti non riuscivo a trovarla sul mappamondo perché era veramente piccolissima. Quasi quasi non ci stava scritto sopra neppure il nome. Io mi sono stupito molto perché pensavo che l’Italia era più grande, a me sembrava grandissima più di una montagna, come me la immaginavo io, invece sul mappamondo è più piccola di una formica. Cioè, non proprio, quasi una formica».
«A me quando hai spento la luce dell’aula e c’era solo quella del mappamondo mi sembrava che dopo dovevamo andare a letto perché mi sembrava come se invece di essere nell’aula della nostra scuola eravamo in camera e io ero in camera mia e dovevo andare a letto a dormire subito». «Il mappamondo io me lo voglio far regalare per il mio compleanno». «Io ho visto che anche l’Africa è grandina». «Io ho visto che c’era anche l’India dove sono nati i miei genitori e io ci sono stato».
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