L’ultima, in ordine di tempo, è stata la Grecia. Nel giugno scorso il parlamento ateniese ha dato il via libera definitivo (accogliendo un emendamento che ha ribaltato il senso del pessimo testo iniziale) alla legge che definisce lo stupro come sesso senza consenso e puntualizza che non è richiesta la violenza fisica perché uno stupro sia considerato tale. Ma prima di allora «solo Belgio, Cipro, Germania, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Regno Unito e Svezia» – secondo il rapporto di Amnesty international «Right to be free from rape» pubblicato la prima volta nel 2018 – rispettano la Convenzione di Istanbul del Consiglio...