Strutture e improvvisazioni, omaggio a Bernstein
Note sparse Gabriele Coen ha centrato in pieno il suo tributo al grande compositore. Nel disco brani noti estratti da «West Side Story»
Note sparse Gabriele Coen ha centrato in pieno il suo tributo al grande compositore. Nel disco brani noti estratti da «West Side Story»
Album che non passa «inascoltato» e non si consuma sentendolo: Gabriele Coen ha centrato in pieno il suo tributo a Leonard Bernstein. Del resto, come spiega il musicologo Stefano Zenni nelle note di copertina, sono importanti gli «elementi armonici e ritmici al centro del grande progetto di ‘musica americana’ che attraversa tutta l’opera» di Lenny. Coen (sopranista, clarinettista, compositore) vanta una trentennale carriera tra jazz e musica etnica, dai KlezRoym ad Atlante Sonoro, dai soundtrack per Emanuele Crialese ai recenti omaggi a Kurt Weill e John Zorn (produttore di due album del jazzista italiano). Nel cd c’è spazio per brani molto noti, tratti dal capolavoro West Side Story (1957), come per un repertorio meno conosciuto e di chiara ispirazione ebraica. Le scelte vincenti riguardano gli arrangiamenti particolari di Andrea Avena, un organico con musicisti di diversa estrazione – tra classica e jazz – nonché l’equilibrio fra strutture e improvvisazione. Così Gabriele Coen, Benny Penazzi (violoncello), Alessandro Gwis (piano e live electronics), Danilo Gallo (basso e contrabbasso) e Zeno de Rossi (batteria) firmano un riuscito disco di grande levatura e ispirazione.
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