Striscione proPal sul banchetto del mercato: multato dai carabinieri
Italia Sanzione da 430 euro per il commerciante che lo ha esposto. Lui si difende: «Nel mio striscione non istigo all'odio contro nessuno: anzi, io sto chiedendo di ripristinare dei diritti a chi se li vede calpestati ogni giorno»
Italia Sanzione da 430 euro per il commerciante che lo ha esposto. Lui si difende: «Nel mio striscione non istigo all'odio contro nessuno: anzi, io sto chiedendo di ripristinare dei diritti a chi se li vede calpestati ogni giorno»
«Avendolo vissuto in prima persona, l’ho sentito quasi come un atto intimidatorio, come a dire: stattene al tuo posto e stattene zitto». Marco Borella, apicoltore della provincia di Como, sente di aver subito qualcosa di surreale, poco spiegabile con l’uso della logica. Lunedì mattina è stato multato di 430 euro per aver esposto sul banchetto dove vendeva il suo miele uno striscione con la scritta: «Stop bombing Gaza, stop genocide».
COME OGNI settimana, si trovava al mercato di Desio, in provincia di Monza e della Brianza, quando «sono arrivati due carabinieri e mi hanno chiesto di rimuovere lo striscione. Inizialmente hanno fatto riferimento al comma 4 bis dell’articolo 23 del codice della strada, nel quale si parla di divieto di esporre sulle strade qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi offensivi o lesivi del rispetto delle libertà individuali e dei diritti civili e politici».
Borella si è rifiutato, convinto che il suo messaggio vada completamente in senso opposto: «Lo faccio perché non ne posso più di quello che sta succedendo e non posso accettare di restare in silenzio. Per me è importante esprimere il mio pensiero, che deve essere netto e chiaro, ma che sicuramente è un pensiero di pace, non di odio». Al suo rifiuto, gli è stata anche paventata l’ipotesi di poter incorrere nel penale e il rischio di vedersi sequestrato il banco.
MA LUI non ha arretrato: «Il mio striscione non rientra in questa casistica, non è lesivo dei diritti di nessuno, anzi, io sto chiedendo di ripristinare dei diritti a chi se li vede calpestati ogni giorno. Non istigo all’odio contro nessuno, anche perché non ho fatto alcun riferimento a stati o altro». Nel verbale che infine è stato redatto non c’è più riferimento al comma 4 bis, ma al solo comma 1. Molto più generico, vieta l’affissione di manifesti o altro che possano recare disturbo alla circolazione stradale e distrazione per gli automobilisti. «Cosa del tutto inappropriata, visto che il mio banco dava le spalle alla strada», afferma l’apicoltore. Presenterà ricorso, ma si ritrova ora in una situazione non semplice: «Non sapendo come si pronuncerà il giudice di pace, non posso neanche prendermi il rischio di farmi dare una sanzione di 430 euro tutte le settimane».
Il tanto discusso decreto sicurezza non è ancora entrato in vigore, ma il clima di repressione verso ogni forma di dissenso che questo governo sta mettendo in campo si respira già da tempo, Borella ne è sicuro: «Il clima politico che si è creato nel nostro paese, ma anche nel resto d’Europa, non dovrebbe lasciarci tranquilli. La possibilità di esprimere i propri pensieri fortunatamente ancora c’è, però se questo pensiero è sgradito si cerca in tutti i modi di ostacolarlo».
MARCO BORELLA spera che questa non diventi la sua battaglia personale: «Credo che le persone che hanno sensibilità su questi temi, ma anche per tutti gli altri diritti che vengono calpestati, dovrebbero trovare la forza di esporsi anche in prima persona. Da questo punto di vista i tantissimi messaggi di solidarietà e vicinanza ricevuti, dopo un episodio così sgradevole, hanno riacceso in me la speranza».
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