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Strage di Viareggio, il processo va avanti

Strage di Viareggio, il processo va avantiUna manifestazione dei familiari delle 32 vittime

Disastro ferroviario La corte di appello di Firenze rigetta la richiesta di alcuni difensori di far ripartire il processo da zero. Soddisfatti i familiari delle 32 vittime: "Grazie a questa decisione saranno evitate ulteriori prescrizioni". A giugno la sentenza di secondo grado.

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 20 dicembre 2018

Il processo per la strage ferroviaria di Viareggio è salvo. La corte di appello di Firenze ha respinto la richiesta di annullamento della sentenza di primo grado, rigettando la richiesta di alcune difese che avevano avanzato dubbi sui criteri di composizione del collegio giudicante del tribunale di Lucca. La questione riguardava la presenza, tra i giudici chiamati a formare il collegio, di magistrati legati per vari motivi a Viareggio, anche per averci svolto la professione quando il tribunale di Lucca aveva una sede distaccata nella città sul litorale. Ma il presidente del collegio di corte di appello Paola Masi ha dichiarato infondata l’eccezione: se gli avvocati degli imputati avessero avuto “dubbi sull’imparzialità dei giudici di primo grado – afferma nell’ordinanza di rigetto la corte – avrebbero potuto e dovuto presentare istanza di ricusazione nei loro confronti”.
La decisione della corte è stata apprezzata dall’associazione dei familiari delle vittime “Il mondo che vorrei”. “C’era il rischio che venisse annullato tutto – spiega Marco Piagentini, portavoce dei familiari – ma per fortuna questa corte è professionalmente qualificata. Alla fine è venuta fuori ancora una volta la verità, gli imputati volevano difendersi dal processo e non nel processo. Probabilmente entro giugno avremo la sentenza di appello”.
Anche Daniela Rombi, che nel disastro ferroviario perse la figlia, è soddisfatta della decisione: “Anche se purtroppo sono già in prescrizione i reati di incendio colposo e di lesioni colpose anche gravissime – osserva – con questa ordinanza il processo di appello potrà andare avanti, e a questo punto possiamo dirci sicuri che una sentenza arriverà in tempo per evitare ulteriori prescrizioni”. Il processo ricomincerà il 22 gennaio 2019 con la relazione e proseguirà il 23 gennaio. Altre date il 4, 5 e 6 febbraio – dedicate alla requisitoria della procura generale – e l’11,12 e 14 febbraio per gli interventi delle parti civili. A seguire dal 18 febbraio, con udienze fissate ogni lunedì, martedì e giovedì, sarà la volta delle difese.

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