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Strage di ragazzi dopo il panico nel club. Sicurezza sotto accusa

Strage di ragazzi dopo il panico nel club. Sicurezza sotto accusaI soccorsi dei feriti fuori dalla discoteca "Lanterna azzurra" di Corinaldo (Ancona) – Foto Ansa

Sconcerto Sei morti e decine di feriti, alcuni gravi al concerto di Sfera Ebbasta: cede una balaustra. Un testimone: «Ragazzo incappucciato ha spruzzato gas al peperoncino, tutti hanno iniziato a fuggire»

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 9 dicembre 2018
Mario Di VitoCORINALDO (ANCONA)

La morte arriva e il concerto non è nemmeno cominciato. È quasi l’una della notte tra venerdì e sabato, centinaia di ragazze e ragazzi ballano sulla pista del Lanterna Azzurra di Corinaldo, a pochi chilometri di Ancona. L’attesa è tutta per l’arrivo sul palco del cantante Sfera Ebbasta, idolo di tanti adolescenti appassionati di musica trap. L’età media è bassa: tante e tanti 15enni, poco più o poco meno, e c’è anche chi si è fatto accompagnare dalla mamma e dal papà.

QUALCUNO – «UN RAGAZZO incappucciato» riferiscono dei testimoni – ha sparato dello spray urticante al peperoncino in mezzo alla folla: il panico dilaga in un attimo, in centinaia si ammassano verso le uscite di sicurezza, altri non si sono accorti di niente e restano a guardare la scena. A un certo punto la balaustra del ballatoio che separa il locale dal parcheggio viene giù, le persone cadono, si ammassano una sopra l’altra, si fanno groviglio inestricabile di carne.

Il fotogramma che riprende il momento del cedimento della balaustra

C’È UN VIDEO CHE TESTIMONIA questi momenti, e la cosa che fa più impressione è notare come, mentre si moriva, tanti ragazzi quasi non riescono a muoversi, fumano e beveno increduli, probabilmente incapaci di capire quello che stava accadendo lì, a pochi passi da loro.

Le vittime sono sei: tre ragazze e due ragazzi tra i 14 e i 16 anni e una donna di 39 anni, madre di quattro figli, tra cui la ragazza undicenne che aveva accompagnato. I feriti sono cinquantanove, trentacinque dei quali sono stati portati all’ospedale Torrette di Ancona, sette in condizioni gravi e ancora ieri sera in coma farmacologico.

La notizia si è diffusa sui social network da subito con un tweet dei Vigili del fuoco: «Forse per la dispersione di sostanze urticanti, ragazzi fuggono per il panico calpestandosi. Sei purtroppo quelli deceduti, decine feriti».
Al mattino il Lanterna Azzurra è stato già sigillato dai carabinieri, non c’è più praticamente nessuno: i cadaveri sono stati portati all’obitorio, i feriti tutti soccorsi. Chi è riuscito a non morire affolla la sala d’attesa del pronto soccorso del Torrette. Le ragazze e i ragazzi sono malconci, ma è soprattutto nei loro sguardi che si può intuire la dimensione della tragedia, un peso troppo grande da sopportare.

È STATA UNA SOMMA DI PAURE: quella per lo spray al peperoncino per prima, poi quella della fuga, quella del non riuscire a muoversi nella calca davanti alle uscite d’emergenza, quella del rimanere schiacciati in mezzo a decine di altri corpi. E poi quella postuma al pericolo, quando si capisce cosa è successo e quanto la morte sia stata vicina. C’è chi ha visto morire i propri amici in mezzo a quella che era annunciata come una serata di festa, per molti era il primo concerto in assoluto.

Ci sono due ricostruzioni di quello che è accaduto, e la direzione dell’inchiesta aperta dalla procura di Ancona per morte come conseguenza di altro reato oppure omicidio preterintenzionale, dipenderà quasi solo dai dettagli che verranno verificati nelle prossime ore. Secondo alcuni ragazzi, la porta d’emergenza che porta al giardino esterno del locale, dove un ponticello porta al parcheggio, era chiusa e i buttafuori avrebbero fatto di tutto per trattenere le persone.

NELL’ALTRA RICOSTRUZIONE, sposata anche dalla questura di Ancona, si sostiene che le porte d’emergenza si sarebbero invece aperte, ma avrebbero formato una sorta di imbuto, e poi, nell’uscita vertiginosa di centinaia di persone tutte insieme, il parapetto del ponticello avrebbe ceduto e da lì la tragedia.

I VIDEO CHE GIRANO OVUNQUE da ieri mattina – e che sono stati tutti acquisiti dagli inquirenti – non chiariscono i dubbi. Una cosa è certa, qualcuno ha sparato dello spray al peperoncino in mezzo alla folla, forse per una bravata, forse perché questo metodo viene usato per compiere piccoli furti: anche qui, le interpretazioni divergono ed è sostanzialmente impossibile capire già adesso dove sia la verità.

ALTRA COSA CERTA: non è la prima volta che accade una cosa del genere, quella dello spruzzo di peperoncino è una pratica che già si era fatta notare in altri concerti di musica trap.

E MENTRE SI STAVA ANCORA cercando di capire quello che era accaduto a Corinaldo, la girandola di dichiarazioni e speculazioni già aveva cominciato a correre all’impazzata. Su Twitter e Facebook in molti sembravano aver bisogno di trovare subito un colpevole su cui scaricare il peso di una strage troppo assurda, e allora al centro del mirino ci sono finiti prima di tutti i proprietari del Lanterna Azzurra (che avrebbero venduto il doppio dei biglietti rispetto alla capienza del locale), poi i buttafuori che non avrebbero saputo gestire la situazione, poi ancora, ovviamente, chi ha spruzzato lo spray al peperoncino, e via di seguito: i genitori irresponsabili, i ragazzi «che non sanno divertirsi», lo stesso trapper Sfera Ebbasta, che avrebbe atteso troppe ore prima di commentare, costernato, l’accaduto.

A ROMA IL MINISTRO degli Interni Matteo Salvini ha prima arringato i suoi adepti in piazza del Popolo, e poi è partito per le Marche, dove si è presentato in felpa amaranto della polizia, ha parlato «da padre» e ha detto a gran voce che «chi ha sbagliato, e ha sulla coscienza sei ragazzi, dovrà pagare». Lo spray al peperoncino, per lui, resta «uno strumento di difesa», legittimo come «un mattarello» che in effetti «può essere pericoloso, ma io la pasta sfoglia continuo a tirarla con quello».

IL PREMIER GIUSEPPE CONTE, che pure si è fatto vedere ad Ancona, si è limitato a una dichiarazione sobria e generica («Invito i proprietari dei locali destinati ad accogliere un certo numero di persone affinché adottino tutte le cautele con grande senso di responsabilità»), mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di «tragedia che lascia impietriti» e ha aggiunto che «i cittadini hanno diritto alla sicurezza ovunque. Non si può morire così». Il vicepremier Luigi Di Maio ha assicurato invece che «il governo chiarirà ogni aspetto della vicenda». A questo, in realtà, dovrà pensarci la procura di Ancona.

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