Storiella su commissione per Virginia
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Storiella su commissione per Virginia

Fulmini e saette La statua di un bambino su una colonna in mezzo ad una grande piazza di una città...
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 2 luglio 2022

La statua di un bambino su una colonna in mezzo ad una grande piazza di una città.

Scrivo volentieri su commissione. È uno dei miei modi preferiti di farmi i fatti degli altri.
L’altra sera una ragazzina di nome Virginia mi ha ordinato una storiella. Mi conosce da sempre, sono amico dei suoi genitori, lei è amica dei figli di Alexandra e miei. Sa che racconto storie – faccio il regista e lo scienziato della storia e della politica, e compongo haiku – l’altro giorno ne ho improvvisato uno proprio per lei: «Anche mozzato / fiorisce nel bicchiere / il basilico.» Di ritorno a casa ho trovato questa sua email:
Subject: Ordinazione di una storiella
Caro Pasquale, eccoti un argomento sul quale puoi scrivere una storiella (se vuoi): la statua di un bambino su una colonna in mezzo ad una grande piazza di una città.
Un abbraccio a Sofia. Virginia

Ecco la storiella:
Nella piazza principale della nostra città c’è la statua di un bambino in cima ad una colonna. Bianca la colonna, bianco il bambino dal profilo antico, l’indice poggiato orizzontalmente alle labbra, lo sguardo volto all’infinito. Nessuno di noi ricorda da quanto tempo ci siano la colonna e la statua, ma tutti conosciamo la leggenda che c’erano da prima e la città venne dopo. C’era dunque un bambino molto bello che un giorno camminava tra le colline e il mare, fu preso da un grande pensiero e si fermò accanto ad un roveto. Le spine gli ferirono i piedi, che cominciarono a sanguinare. Il bambino più pensava e più imbiancava ma non si fece distrarre dal dolore. I pescatori e i contadini lo videro da lontano, un lampo fermo al centro di un lago che si muoveva, si avvicinarono e non smettevano di guardarlo tanto era bello. Finché una notte, spaventati dal fatto che non si corrompeva, scavarono una buca per seppellirlo. Ma vi trovarono dentro una colonna bianca. Allora la innalzarono sul posto, posero sopra il bambino, segnarono il perimetro del suo sangue e dentro costruirono la città. La colonna è di marmo, ma di che materia sia la statua non è certo, nessuno è mai voluto salire fin lassù. Gli abitanti delle città vicine dicono sia d’alabastro o di quarzo, ma quando la luce del sole e della luna la colpiscono in un certo modo noi leggiamo sotto l’epidermide le vene i muscoli le ossa il cuore i polmoni il cervello del nostro bambino immutabilmente concentrato.

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