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Storie di radio libere e indipendenti: dall’etere al digitale

Storie di radio libere e indipendenti: dall’etere al digitale

Eventi Seconda edizione a Padova del Gemini festival: tre giorni di incontri, workshop con il mondo delle emittenti. Un network che vuole essere sperimentazione di rete e condivisione di saperi

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 19 novembre 2021

La radio con tutte le sue sfaccettature, dal podcast alla musica live, dalla diretta giornalistica al talk show, sarà la protagonista della seconda edizione del Gemini Festival che si svolgerà a Padova negli spazi del Centro Sociale Pedro da oggi a domenica 21. A far gli onori di casa, sarà la storica Radio Sherwood, fondata nel 1976, all’epoca dell’esplosione del fenomeno delle radio libere e alternative per dar voce alla contestazione. Quarantacinque anni dopo, Radio Sherwood non solo è sopravvissuta agli anni del cosiddetto «reflusso» ma si e ritagliata un ruolo sempre più da protagonista nella scena politica e culturale del nordest organizzando manifestazioni come lo Sherwood Festival.

DOPO LA PRIMA EDIZIONE svoltasi lo scorso settembre a Perugia, ospite di Lautoradio, il Gemini Festival farà quindi tappa a Padova con un programma ancora più ricco, forte di un crescente supporto di radio indipendenti che si sono aggiunte alle otto fondatrici del Gemini Network: Radio Sonar, Radio No Border, Radio Roarr, Radio Città Aperta, Radio Senza Muri, Radio Ciroma oltre alle già citate Lautoradio e Sherwood, che garantiscono la presenza di una sorta di «redazione diffusa» capace di coprire dal sud al nord l’intero territorio italiano, intrecciando storie ed esperienze. Il nome del festival e del network è stato scelto in ricordo di Corrado Gemini, attivista politico e teorico del copyleft e delle licenze Creative Commons sulle opere intellettuali. «Al contrario di quando credono alcune persone, oggi la radio è più viva che mai – ha spiegato Antonio Pio Lancellotti, direttore del sito Global Project, tra gli organizzatori del Gemini Festival – Il web ha spalancato nuovi spazi alle diffusione dei nostri contenuti. I nuovi strumenti digitali, come il podcasting, hanno allargato quegli orizzonti che prima erano confinati nell’etere. Un processo questo, che è in continua evoluzione ma che si sta dimostrando capace di aprire nuovi canali alternativi non solo di narrazione, ma anche di fruizioni di contenuti, di confronto e di organizzazione».

LA PANDEMIA e le conseguenti chiusure, hanno avuto un ruolo importante nell’accelerare questo processo. Non è un caso che la prima edizione perugina si sia svolta subito dopo la fine del primo lockdown. Ma se la prima edizione si era posta l’obiettivo di dare un segnale forte verso la ricerca di nuove forme di comunicazione in un momento difficile, l’edizione di quest’anno si colloca in una fase diversa, e per certi versi più contraddittoria della precedente. «Oggi ci troviamo in un momento in cui la comunicazione è completamente polarizzata – spiega Lancellotti -, e la stessa idea di “ripartenza” lascia meno margini a progetti come il nostro che fanno dell’indipendenza il proprio manifesto. Per questa ragione, le radio che si riconoscono nel Gemini Festival ribadiscono l’importanza di non fermarsi al singolo evento, ma di far emergere in esso l’espressione del lavoro che tutti i giorni, il Network svolge. Perché Gemini Network è innanzitutto sperimentazione di rete, vale a dire un costante scambio di competenze, condivisione di saperi, messa in circolo di pratiche ed di esperienze».

IL PROGRAMMA di questa edizione è ricco di eventi che spaziano dai laboratori ai dibattiti e alla musica dal vivo. La giornata odierna sarà dedicata al workshop sulla narrazione della crisi ecologica curato da Marco Stefanelli di Guide Invisibili. La sera appuntamento clou con le attiviste di Fem.In di Cosenza, che racconteranno le battaglie per il diritto alla salute vista da una prospettiva femminista e radiofonica. Sabato saranno due gli appuntamenti principali. Il primo con il dibattito sul diritto d’autore che avrà come protagonisti il giurista Simone Aliprandi e il fondatore di Patamu, Adriano Bonforti. Patamu è un registro online che genera una «prova d’autore» per qualsiasi opera creativa, tutelando gli autori e consentendo loro di pubblicare e condividere in sicurezza i propri lavori. Il secondo appuntamento avrà come tema l’identità della radio all’interno della cosiddetta «Era dei podcast». Tra i relatori Andrea Borgnino di Radio Rai e Jonathan Zenti di Internazionale.
Chiusura domenica con l’assemblea plenaria plenaria della rete di radio indipendenti per disegnare il percorso del Gemini Network e proporre i prossimi appuntamenti. Per accedere agli incontri sarà necessario il Green Pass o comunque un tampone negativo che potrà essere effettuato a prezzo di costo in una area predisposta del centro sociale.

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