Se il Citizen Kane del capolavoro di Orson Welles si illudeva che per avere il potere bastasse azionare le rotative e divulgare gli articoli al vetriolo del New York Inquirer, Silvio Berlusconi ha fatto anche di meglio. Non si è accontentato di scendere in politica da magnate dei media e da costruttore di tele-mondi (dopo che di città suburbane) nei quali fare accomodare gli italiani: in questi trent’anni vissuti pericolosamente dentro e fuori dai palazzi ha spostato l’asse del senso comune, della politica e della cultura fino a guadagnarsi la celebrazione solenne a reti unificate, con tanto di Bruno Vespa...