Visioni
Dazn fa dietrofront: per ora nessuno stop alla doppia utenza
Calcio e diritti tv La convocazione del Mise e l'insurrezione degli abbonati spinge la piattaforma a un cambio di passo. Se ne riparlerà nel 2022-2023
Calcio e diritti tv La convocazione del Mise e l'insurrezione degli abbonati spinge la piattaforma a un cambio di passo. Se ne riparlerà nel 2022-2023
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 12 novembre 2021
La sospensione della doppia utenza con un solo abbonamento è rimandata (forse) all’avvio della stagione 2022/2023, ma non si arresta il fuoco delle polemiche intorno a Dazn. La piattaforma britannica nelle ultime ore, dopo il coro unanime di critiche per la modifica unilaterale delle condizioni di utilizzo dell’abbonamento, ha letteralmente innestato la retromarcia. Comunicato ufficiale: nessuna modifica nell’utilizzo dei device per gli abbonati. I segnali del ravvedimento di Dazn, avvenuto ieri, erano già evidenti 24 ore prima, con un’altra nota ufficiale in cui era espressa la volontà di sedersi intorno al tavolo convocato (e non ancora disdetto, ma nulla è da escludere) per il 16 novembre dal Ministero dello Sviluppo Economico, preoccupato per lo stop al doppio dispositivo collegato a unico abbonamento previsto per dicembre.
UNA DECISIONE che aveva creato un’aria pesante intorno a Dazn. La convocazione al Mise per la dirigenza di Dazn è arrivata dopo una serie di interrogazioni parlamentari sulla vicenda, prima da Fratelli d’Italia, poi anche dal Pd, dalla Lega. Sino a ieri Dazn riteneva legittima la scelta di annullare la visione di un evento dal doppio dispositivo con unico abbonamento per l’uso scorretto della pratica della concurrency. Di sicuro, la piattaforma che detiene l’esclusiva della Serie A ha fatto il pieno di pubblicità negativa nell’ultima settimana, mettendo il carico sulla perplessità degli abbonati per il segnale in ritardo e spesso di pessima qualità delle partite nella prima fetta di stagione. Il passo indietro di Dazn potrebbe far saltare anche l’audizione all’AgCom per la Lega di Serie A, ovvero l’istituzione del pallone che ha deciso qualche mese di chiudere il rapporto con Sky dopo 17 anni e affidarsi a scatola a chiusa a Dazn, privilegiando l’aspetto economico (gli 840 milioni di euro in tre anni), piuttosto che accertarsi della qualità dell’offerta dell’applicazione. Una responsabilità evidente che ha indotto l’AgCom a intervenire, per la tutela dei consumatori. Prima del comunicato ufficiale di Dazn sulla questione della doppia utenza era intervenuto anche il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, uno dei più dubbiosi sull’accordo con Dazn, che ha ammesso le difficoltà della piattaforma oltre ad augurarsi una soluzione sullo stop alla doppia utenza. In ogni caso, l’associazione di consumatori Adiconsum ha chiesto che venga revocata l’esclusiva di Dazn sul campionato.
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