Matthew J. Bruccoli ha intitolato nel 1981 la sua fortunata biografia di Francis Scott Fitzgerald Una sorta di epica grandezza, prendendo ispirazione da una lettera del 1940 in cui l’autore del Grande Gatsby rivelava alla figlia Scottie di non sentirsi affatto «un grand’uomo», ma di ritenere epica la propria capacità di sacrificare «le qualità oggettive e personali» del talento «per preservarne il valore essenziale». In quel periodo Fitzgerald lavorava come sceneggiatore a Hollywood, dove i ritmi degli Studios lo costringevano a subire umilianti rimaneggiamenti dei suoi lavori per assecondare richieste di produttori, attori e registi, oltre alle stringenti logiche di...