Stellantis, stipendio stratosferico per Tavares
Auto L’assemblea dei soci approva il maxi compenso per l’amministratore delegato nello stesso giorno in cui l’azienda comunica lo stop completo per due settimane della produzione a Mirafiori per oltre 2.000 lavoratori
Auto L’assemblea dei soci approva il maxi compenso per l’amministratore delegato nello stesso giorno in cui l’azienda comunica lo stop completo per due settimane della produzione a Mirafiori per oltre 2.000 lavoratori
«Lo stipendio annuale di Carlos Tavares vale il salario di mille lavoratori di Mirafiori», commenta così Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil, l’approvazione da parte dell’assemblea degli azionisti di Stellantis dello stipendio dell’amministratore delegato del gruppo. Nello stesso giorno in cui l’azienda ha comunicato lo stop completo per due settimane della produzione a Mirafiori per oltre 2.000 lavoratori delle linee della 500 elettrica e delle Maserati, ha votato sì il 70,21% degli aventi diritto, contrari il 29,78%.
Tavares ha percepito nel 2023 una retribuzione di circa 13,5 milioni di euro e ha ricevuto anche un incentivo, approvato nel 2021, di 10 milioni per la trasformazione di Stellantis «in un provider di mobilità tecnologica sostenibile», complessivamente quindi la remunerazione del manager è di 23,5 milioni di euro a fronte dei 14,9 del 2022, con un incremento che supera il 55%.
L’ad potrebbe contare anche su incentivi a lungo termine, pari a 13 milioni, che saranno assegnati se raggiungerà nei prossimi anni specifici obiettivi. Si arriva così a 36,5 milioni, vetta assoluta nell’automotive.
Il Remuneration Report 2023, la relazione approvata ieri a Amsterdam, include anche i compensi del presidente di Stellantis John Elkann che ha ricevuto, invece, 4,8 milioni, uno in meno del 2022: una paga base di 924.404, fringe benefit del valore di 684.230 euro e 3,2 milioni di incentivi variabili.
«La priorità sono gli investimenti negli stabilimenti, non i compensi. È anche così che si pratica la responsabilità sociale verso i lavoratori e il Paese», commenta il segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano.
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