Squilibri, direzione ostinata e contraria
Eventi L'11 marzo all'Auditorium di Roma un appuntamento dedicato agli interpreti della casa editrice. Sul palco fra gli altri Canio Loguercio, Peppe Voltarelli e Lucilla Galeazzi
Eventi L'11 marzo all'Auditorium di Roma un appuntamento dedicato agli interpreti della casa editrice. Sul palco fra gli altri Canio Loguercio, Peppe Voltarelli e Lucilla Galeazzi
Un percorso musicale indipendente, in direzione ostinata e contraria, con gli interpreti della casa editrice Squilibri, meritorio marchio dedito alla valorizzazione delle musiche di tradizione orale della penisola. Una serata “di canti e di storie” all’Auditorium Parco della Musica sabato 11, ore 21, con musicisti di straordinaria levatura, accomunati da proposte artistiche radicate in una storia e in una tradizione eppure profondamente innovative e con l’impronta inconfondibile della scrittura d’autore.
L’appassionata rivisitazione della canzone napoletana di Canio Loguercio delimita così un orizzonte ideale nel quale vanno a situarsi frammenti di altri mondi, adagiandosi sul tappeto di ritmi ed armonie intessuto dall’organetto di Alessandro D’Alessandro. Il ricordo grato di un solitario precursore come Enzo Del Re, affidato alla voce di Andrea Satta, mentre uno dei più estrosi crooner di casa nostra, Peppe Voltarelli rilegge il canzoniere di Profazio. Allo stesso modo, l’esperienza memorabile del Canzoniere del Lazio si rinnova nell’opera e nel canto di Piero Brega e Sara Modigliani per parlare ancora al cuore della contemporaneità, dilatandosi nei suoni plurali della chitarra di Sylvie Genovese in un’identità per addizione a ricordarci che siamo tutti migranti.
Un’esplosione di suoni e memorie che, tra il Lazio e l’Umbria, con Raffaello Simeoni & Micrologus si snoda in una sorta di archeologia sonora di grande fascinazione nell’incastro tra stili di epoche diverse, e con Lucilla Galeazzi. Sono ancora sonorità locali a congiungersi ai ritmi della world music internazionale con l’organetto di Riccardo Tesi, a sua volta non a caso impegnato in una nuova versione di uno spettacolo come Bella ciao. Un concerto concepito dunque come una sorta di ponte a più campate tra generazioni e culture diverse che si ritrovano abbracciate in un canto di libertà e rivolta, come si evidenzierà nell’omaggio a Pietro Gori dei Têtes de bois, per rinnovare una pagina significativa della canzone d’autore italiana grazie alla presenza di uno dei protagonisti di allora, Otello Profazio.
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