Convince il terzo album dell’ex chitarrista degli Smiths, anche se va fatta un’inevitabile premessa. Non ci sono elementi singoli di una band che ha fatto la storia della musica, come lo sono stati gli Smiths , che avviatasi in una carriera solista non portino con sé qualcosa del proprio passato. Inutili, quindi, i paragoni con i trascorsi nel gruppo, certo è che nelle dodici tracce presenti nel disco emerge tutto il talento di Marr, che spazia dall’elettronica all’acustica e dove l’uso «muscolare» della batteria rimanda ai New Order, anche nell’espressa cupezza dei testi, come evidenzia Hey Angel. Un disco al di sopra delle mode, senza alcuna tentazione di assurdi esperimenti fra pop, trap che stanno trasformando – e non in positivo – il mondo della musica. Un brano si staglia su tutti, The Eternal; rinfranca ascoltare alle soglie del 2020 progetti che conservano ancora la magia del rock alternative anni ’80.