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Spielberg: «Voterei Winfrey se si candidasse alla presidenza»

Spielberg: «Voterei Winfrey se si candidasse alla presidenza»Oprah Winfrey e Steven Spielberg

Cinema In attesa dell’uscita italiana del suo nuovo «The Post», il regista è sceso in campo a favore della candidatura alle prossime elezioni della celebre anchor woman

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 13 gennaio 2018

In attesa dell’uscita italiana del suo nuovo The Post, Steven Spielberg – che arriverà anche qui per la promozione – è sceso in campo a favore della candidatura alle prossime elezioni americane di Oprah Winfrey. «Credo che potrebbe essere un ottimo presidente» ha dichiarato a il regista al quotidiano inglese «The Guardian» a Londra dove si trovava per l’uscita del suo film.

E ha aggiunto: «Se si presenta la voterò».La possibilità di una candidatura di Winfrey alla Casa bianca nel 2020 ha cominciato a circolare dopo il suo discorso, applauditissimo, alla cerimonia dei Golden Globes, rafforzato da una dichiarazione al «Los Angeles Times» del suo partner secondo il quale Winfrey sarebbe «assolutamente pronta a farlo».

Spielberg, che ha diretto Winfrey in The Color Purple (1985) l’ha definita «un’ambasciatrice di empatia» e ,ha aggiunto: «Oggi il nostro Paese ne ha davvero bisogno. Ophrah è presente sulle scene da trentacinque anni con ogni tipo di mobilitazione per costruire ponti tra ideologie e punti di vista molto diversi tra loro e noi dobbiamo poterci riferire a una figura empatica e consapevole, che sappia comprendere le persone e anteporle alle proprie esigenze di potere e di autorappresentazione. In questo senso Oprah ha già mostrato il suo altruismo» ha replicato poi Spielberg a chi gli chiedeva se non sarebbe meglio per i democratici scegliere un candidato con una maggiore esperienza politica, specie dopo l’elezione di Trump, piuttosto che un’altra star televisiva.

«Sono convinto che Ophrah imparerebbe a fare il presidente proprio come hanno fatto Bill Clinton o Barack Obama. Per quanto mi riguarda preferisco qualcuno come lei che un politico di carriera. Ma soprattutto vorrei che il prossimo presidente sia il presidente di tutti».

Protagonisti Meryl Streep e Tom Hanks, The Post – nelle nostre sale dal 1 febbraio – racconta la storia della pubblicazione dei Pentagon Papers sul «Washington Post», i documenti che smascheravano le menzogne del presidente Johnson sul Vietnam al Paese e al Congresso.

La battaglia per la libertà di pubblicazione diviene il manifesto della libertà di stamopa da parte dell’editrice del giornale Kay Graham (Meryl Streep) e del più determinato tra i suoi redattori Ben Bradlee (Tom Hanks).

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