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Spezzeremo le reni a Capalbio

Spezzeremo le reni a Capalbio

Il colonnino infame La notizia sta offuscando il tracollo di Macron in Francia...

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 15 giugno 2024

La notizia sta offuscando il tracollo di Macron in Francia, la marcia trionfale dei nazisti in Germania e i festeggiamenti nel mondo per la trombatura di Sgarbi: Meloni espugna Capalbio! Finalmente, diciamo noi. Perché si tratta di una lunga storia.

Aveva 12 anni Giorgia quando, con la sorellina Arianna, invece che a Coccia de Morto vanno a Pescia Romana, a ‘sta spiaggia del WWF che pensavano era ‘na sorta de acronimo nazi per «evviva 2 volte il Führer». Lisciano però la fermata Pescia e sbarcano a Capalbio. La prima delusione sono i cartelli del WWF dove invece di una svastica o una croce runica c’è un panda e sulla spiaggia niente stabilimenti co’ jukebox e bigliardini e niente bei bagnini nazi tatuati… insomma ‘n deserto! Vabbè. Tirano fuori dal borzone i paninozzi co’ la pajata, du’ litri de gazzosa, magneno, beveno e ner ber mezzo de la gara de rutti… dalle frasche spunta fuori un gruppo di invertiti con le pudenda al vento, tutti mossettine, battutine e risolini per i loro costumi ascellari fatti all’uncinetto da mamma Anna. Arrabbiate, umiliate, le ragazzine, con dietro una scia di piatti di carta, bicchieri di plastica e cocce de cocommero, raggiungono a piedi uno stabilimento dal nome vagamente jettatorio di «Ultima spiaggia» dove ‘na doccia sta tre piotte, ‘na sdraio trenta sacchi e n’ombrellone cinquanta… prezzi alla portata di politicanti e artistoidi communisti che ivi bivaccano coi loro cagnolini, non certo delle loro saccocce.

Quando poi scoprono che pure il bagnino cià l’erre moscia vanno sull’Aurelia a fare l’autostop. Sfrecciano Bmw, Porsce, Mercedes ma nessuno che se ferma manco se je pija ‘n corpo, poi una Renault 4 zeppa di zecche che si rollano una canna dopo l’altra cantando el pueblo unido jamás será vencido, montano su… ma alla quindicesima canzone degli Inti illimani, le sorelle a momenti si buttano dall’auto in corsa. Sia come sia rientrano a Garbatella a notte fonda, Giorgia con la febbre, Arianna con la diarrea. Da quel giorno mai più gite al mare ma solo a Colle Oppio e oggi… al fine il contrappasso! A Capalbio mai più pendagli al vento ma tutti in costume da bagno in orbace, non falò sulla spiaggia ma roghi di libri in piazza, non beach volley ma salti in cerchi di fuoco, non olio abbrozzante e racchettoni ma olio di ricino e racchettate. E al panda che sta sui cartelli del WWF, un bel paio di baffetti. «Alla Charlot» precisa Giorgia, cristallina come un verbale parlamentare sull’aggressione di Donno.

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