Italia

Spese pazze, indagati 42 consiglieri su 50

Emilia Romagna Coinvolti tutti i partiti

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 11 novembre 2014
Red. Int.BOLOGNA

Quaranta consiglieri regionali indagati su cinquanta. Spese contestate per 2 milioni 800 mila euro che riguardano tutti i gruppi, dal Pd (al quale i magistrati chiedono di spiegare il modo in cui sono stati spesi 940 mila euro e che vede 18 dei suoi consiglieri indagati) fino a due ex del M5S, uno dei quali è Giovanni Favia, che in procura dovranno dare spiegazioni su 98.00 euro. Passando per Forza Italia, Sel-Verdi, Federazione della sinistra, Idv, fino all’Udc senza nessuna eccezione. Sono le conclusioni a cui sono giunte le indagini della procura di Bologna sul modo in cui alla Regione Emilia Romagna sarebbero stati usati i rimborsi pubblici. E che si tratti di spese pazze non ci sono dubbi: tra quelle che i magistrati contestano ai consiglieri ci sono infatti i soliti pranzi, rimborsi per i chilometri percorsi, ma anche regali, feste di compleanno, cene di benificienza, scontrini del valore inferiore a un euro per i bagni pubblici, e convegni a Lampedusa. Per finire con il sex toy da 80 euro acquistato da una consigliera del Pd che ha pensato bene di farselo pagare dalla regione.

La notizia che l’inchiesta era giunta a termine è arrivata alla vigilia che quello che sarà l’ultimo consiglio regionale prima delle prossime elezioni (14 dei 42 consiglieri indagati sono già ricandidati). E invitabilmente ha suscitato numerose reazioni. «Ognuno è responsabile di se stesso», ha commentato a caldo la viceprensidente della Regione, Simonetta Saliera, perplessa perché gli avvisi sono arrivati a pochi giorni dalle elezioni del 23 novembre. Tra gli indagati non figura l’ex presidente della Regione, Vasco Errani, dimessosi dopo 15 anni in seguito alla condanna in appello di un anno nel processo Terremerse. Secondo i capigruppo, due terzi delle spese sono riferite a contratti con il personale. Ad esempio, per Sconciaforni (Fds) 120mila euro su 150mila sono per consulenze e collaborazioni. Ma non mancano le spese per accompagnare Marco Travaglio e Luigi De Magistris ad iniziative Idv e un soggiorno per un presunto convegno fantasma a Lampedusa di Matteo Riva (gruppo Misto), in compagnia di una collaboratrice che è la 42/a indagata.

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