Nella premessa a Figlie e madri, Joyce Carol Oates sceglie come esergo i versi di Anne Sexton: «Una donna è sua madre/ Questo è l’essenziale». No, «una donna non è sua madre», riflette Oates, e tuttavia «questi versi secchi e dogmatici» le continuano a risuonare nella mente «come una maledizione o una benedizione, come una spiegazione o un mistero». Potrebbe essere per questa ragione se «madre» continua a essere «oggetto di una riflessione incessante e frustrante» come sembrano indicarci i numerosi testi, soprattutto romanzi, di autrici (ma anche autori), apparsi negli ultimi anni in Italia. Con le sue luci e...