Spagna, una commissione indagherà sugli abusi sessuali della chiesa
Su proposta del Psoe Dell’organismo dovrebbero far parte anche le associazioni delle vittime
Su proposta del Psoe Dell’organismo dovrebbero far parte anche le associazioni delle vittime
Psoe ha formalizzato ieri la proposta di creazione di una commissione indipendente diretta dal Difensore Civico per indagare sugli abusi sessuali compiuti su bambini e adolescenti da membri della Chiesa.
Dell’organismo dovrebbero far parte, oltre agli esperti, ai rappresentanti istituzionali e delle associazioni delle vittime, anche esponenti del clero spagnolo. Dopo la fase istruttoria l’organismo, presieduto da Ángel Gabilondo, dovrebbe presentare una relazione a governo e magistratura.
La proposta tenta di smussare l’opposizione della Chiesa di Madrid all’avvio di un’inchiesta indipendente dopo che nel dicembre scorso il quotidiano El País ha pubblicato la sintesi di un dossier che elenca almeno 1200 casi di abusi sessuali compiuti da sacerdoti dal 1943 al 2018 e mai denunciati prima.
A gennaio, la Conferenza Episcopale spagnola aveva annunciato la volontà di continuare a far indagare sui singoli casi denunciati le diverse diocesi, chiarendo l’intenzione di confinare la vicenda al proprio interno e di non avviare alcuna inchiesta centralizzata.
La scorsa settimana, però, la Procura Generale ha concesso alle proprie diramazioni regionali un termine di 10 giorni per inviare i risultati delle inchieste finora realizzate. Invece Unidas Podemos, i baschi di Bildu e i catalani di Esquerra hanno proposto la creazione di una commissione parlamentare d’inchiesta, spingendo alcuni vescovi ad annunciarne il boicottaggio.
La mossa ha comunque smosso le acque spingendo il Psoe a prendere l’iniziativa. «Ho parlato più volte col presidente della Conferenza Episcopale spagnola e continueremo a farlo perché sarebbe importante che la Chiesa facesse parte della commissione» ha spiegato il ministro della Presidenza Félix Bolaños. «Ne abbiamo bisogno – ha spiegato la ex vicepremier Carmen Calvo – perché una parte importante della documentazione dovrà provenire dalla stessa Chiesa cattolica». Bolaños ha aggiunto che il governo non vuole «andare contro la Chiesa cattolica» ma contribuire a individuare delle persone che hanno commesso crimini, nello stesso interesse dell’istituzione religiosa. La commissione dovrà, ha precisato poi, assicurare alle vittime un contesto protetto e se lo vorranno l’anonimato.
Mentre i partiti di destra rimangono fermi sul loro no a qualunque inchiesta ufficiale, la proposta socialista ha ricevuto un’accoglienza tiepida da parte di alcune delle associazioni delle vittime degli abusi sessuali e di alcuni partiti di sinistra. La commissione dovrebbe infatti essere diretta da Gabilondo, docente ed ex ministro e deputato socialista accusato in passato di non aver mai agito, nonostante fosse direttamente venuto a conoscenza di numerosi abusi commessi da religiosi mentre era membro della Congregazione del Sacro Cuore, dal 1966 al 1979; Gabilondo fu inoltre docente nei Collegi del Sacro Cuore di Vitoria e Madrid, due scuole religiose più volte citate nel dossier de El Pais messo a disposizione della Conferenza Episcopale e del Papa, come luoghi in cui avvenivano le violenze. Inoltre i lavori dell’organismo non avrebbero una scadenza.
La Cee ha fatto sapere che la sua risposta arriverà dopo che avrà avuto il tempo di riunire gli organi competenti e soppesare adeguatamente la proposta socialista. Il portavoce della Conferenza Episcopale Luis Argüello ha pubblicato su Twitter un messaggio eloquente: «quando la narrazione diventa più importante dei fatti, l’opinione pubblica più della verità, l’emozione più della ragione e la strategia dello scontro più del bene comune, la fiducia viene meno e il dialogo e la convivenza diventano difficili».
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