La Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva per peculato la sottosegretaria all’Università Augusta Montaruli, fedelissima di Giorgia Meloni, a un anno e sei mesi, per l’uso improprio dei fondi del gruppo consiliari del Piemonte, negli anni dal 2010 al 2014.

I giudici supremi hanno applicato uno sconto di pena rispetto alla sentenza della Corte d’Appello di Torino, che nel 2021 l’aveva condannata a un anno e sette mesi. Confermate anche le condanne per l’ex presidente della Regione, il leghista Roberto Cota (un anno e sette mesi) e per l’ex deputato ed ex sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani, sempre della Lega, (un anno e 5 mesi).

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Montaruli era finita nella bufera giudiziaria dopo che la procura di Torino aveva contestato dei rimborsi gonfiati. Le spese riguardavano cene, abiti di lusso, gioielli, borse, ma anche dei corsi sull’uso dei social network e dei libri. Gli inquirenti avevano contestato alla Montaruli spese improprie per un totale di 41.552 euro, nel periodo dal 2010 al 2012.

Tra questi due cristalli Swarovski, una borsa Borbonese, ricevute e scontrini di bar, ristoranti e pub, anche i libri «Mia suocera beve» e «Sexploration. Giochi proibiti per coppie». Cota annuncia ricorsa alla corte europea per i diritti dell’uomo. Mentre dal Pd Stefano Bonaccini chiede le dimissioni: «Montaruli deve lasciare subito il suo incarico al Miur».