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Sotto il vulcano un’onda rock

Sotto il vulcano un’onda rockVulcano Heat

Note sparse Esce «Black mood swings», l'album che segna il ritorno della band veneta. Una boccata d'aria fresca per chi ama brani pieni di energia

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 21 giugno 2017

Finalmente un album di sano rock’n’roll, diretto e senza fronzoli. Il ritorno al disco dei Volcano Heat, dopo Vive le rock! del 2011 (Go Down Records) e due ep, è una boccata d’aria fresca per chi ama brani pieni di energia e dal sound essenziale e potente. Del resto il Veneto, a partire dagli Ojm fino agli One Dimensional Man, è terra di alti volumi e distorsioni, e i Volcano Heat, con quei pezzi ispirati a Kinks, Black Sabbath e Stooges, si rifanno in modo chiaro alle radici del rock’n’roll (soprattutto inglese), con un approccio però attualissimo, grazie anche all’ottima produzione di Alex Marton.
Nati dall’incontro tra lo stoner degli Zond e il pop elettronico dei Lola Rent (due perle dell’underground di queste zone), lo storico trio dopo un decennio è diventato un quartetto (con l’arrivo di Simone Vian degli Underdogs), e suona ancora più compatto e intenso. Influenze punk e garage, il basso dalle linee dark, la batteria precisa e heavy al punto giusto, arricchiscono tracce che potrebbero essere tutte potenziali hit, quanto a orecchiabilità e immediatezza.

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