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Sorveglianza speciale per Giuliano Castellino

Sorveglianza speciale per Giuliano CastellinoGiuliano Castellino alla manifestazione di piazza del Popolo del 24 ottobre 2020 contro le misure anti-covid – LaPresse

Neofascismo La misura disposta dal tribunale di Roma su richiesta del questore. Dura due anni

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 31 gennaio 2021

Sorveglianza speciale. È la misura disposta dal tribunale di Roma su proposta del questore Carmine Esposito nei confronti del leader neofascista Giuliano Castellino. Il provvedimento è stato notificato venerdì dagli agenti della divisione anticrimine.

La misura ha durata di due anni. A Castellino, per molto tempo tra gli esponenti più in vista del partito di estrema destra Forza Nuova, è fatto divieto di partecipare a riunioni pubbliche senza «il preventivo assenso dell’autorità competente» ed è imposto l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Pena la reclusione da uno a cinque anni. Consentito anche l’arresto fuori flagranza.

All’origine del provvedimento, oltre al lungo curriculum giudiziario del soggetto, ci sono le manifestazioni dello scorso ottobre contro le norme anti-covid: un corteo da piazzale Ostiense e un presidio in piazza del Popolo terminato in scontri con la polizia. In entrambe le mobilitazioni «contro la dittatura sanitaria» si era distinta la presenza di militanti di Forza Nuova e dello stesso Castellino. Secondo i giudici è da ritenere un soggetto pericoloso perché «organizza forme di protesta destinate a sfociare in scontri con le forze dell’ordine».

Forza Nuova ha animato diverse iniziative della galassia negazionista dallo scoppio della pandemia, anche insieme al generale Pappalardo e ai suoi gilet arancioni. A dicembre scorso il segretario nazionale Roberto Fiore ne ha annunciato lo scioglimento nella nuova formazione Italia Libera, creata insieme ad alcune realtà No Mask.

Per Castellino si tratta dell’ennesima ribalta alle cronache giudiziarie. A luglio 2020 è stato condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi, insieme a Vincenzo Nardulli di Avanguardia Nazionale, per l’aggressione ai giornalisti dell’Espresso Federico Marconi e Paolo Marchetti durante una commemorazione per i morti di Acca Larenzia al cimitero Verano, il 7 gennaio 2019. Anche in quell’occasione Castellino, come ammesso durante un interrogatorio davanti ai giudici, era sottoposto a sorveglianza speciale, violata per prendere parte alla cerimonia.

Il 23 luglio 2018 il militante neofascista è finito ai domiciliari per un’inchiesta sulla falsificazione di migliaia di buoni per l’acquisto di cibo gluten free che avrebbe causato una frode al sistema sanitario nazionale di 1 milione e trecentomila euro. L’accusa, insieme ad altre sette persone, è stata di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa.

L’anno precedente era stato fermato per dei tafferugli con la polizia nel quartiere romano del Trullo. Il 28 settembre 2017 con alcuni estremisti di destra voleva impedire l’ingresso in una casa popolare di una famiglia eritrea, legittima assegnataria.

La notte di Capodanno del 2015, invece, gli trovarono nel motorino un etto di cocaina e poi a casa, dopo una perquisizione, 30 «bomboni» esplosivi. In quel caso fu processato per direttissima e assolto: la sostanza venne considerata per uso personale, anche in base al ridotto contenuto di principio attivo.

Recentemente in Italia si è parlato di sorveglianza speciale per un caso totalmente differente: quello di Maria Edgarda Marcucci. La donna è sottoposta alla misura repressiva da marzo 2020, nonostante una grande mobilitazione di giuristi, costituzionalisti, professori universitari e di centinaia di persone abbia sostenuto le sue ragioni, denunciando la natura strettamente politica delle accuse nei suoi confronti.

A «Eddi» sono state imposte una lunga serie di restrizioni alla libertà personale, confermate a dicembre scorso, per aver combattuto l’Isis in Siria ed essere attiva nei movimenti sociali in Italia.

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