Un’ombra incancellabile dal volto, un dolore inciso nella pelle, una ferita che non si rimargina. Monica Casadei, con i quindici danzatori della sua compagnia Artemis, si spinge dentro un tema di primo piano: la violenza di genere, il sopruso sul femminile travisato come un tragico diritto, il rapporto drammatico tra vittima e carnefice, tra il coraggio della denuncia e il superamento di assurdi sensi di colpa. Lo fa in Corpi Violati #DJOperaNoir, creazione presentata in prima assoluta al teatro Comunale di Ferrara nell’ambito del Festival di Danza Contemporanea che ne è coproduttore, prima parte di una serata a due titoli che ha visto in scena anche Omaggio a Traviata 2011-2022.

FERRARESE di nascita, Casadei in Corpi Violati opta per una metafora del tema dentro una visione collettiva. I danzatori sono tutti vestiti di nero, maschi e femmine, cambia soltanto posizione sul corpo un pezzetto di stoffa lucente. Sono stralci del fondale damascato la cui bellezza è il simbolo dell’apparenza di facciata dietro la quale si nasconde l’orrore di tante crudeltà private. I corpi sono spesso un tutt’uno, massa compatta, sfilacciata, giocata per contrapposizioni. Nessun personaggio, solo la sensazione che il violato, ricacciato nell’interno dei corpi, scuota crudamente il bacino, la schiena, i colli, le teste, le gambe, un moto convulso, incontrollabile.Ferrarese di nascita, Casadei opta per una metafora del tema dentro una visione collettiva
Sulla destra della scena, di spalle, a una consolle, c’è il compositore di Live Electronic Fabio Fiandrini: da lì comanda la sua partitura, focoso puzzle sonoro che mixa con convincente originalità Julia Kent, John Zorn, Litvinovsky, frammenti classici da Bach e opere, come il Verdi de La Forza del Destino e dell’Otello. Sulla sinistra, a un altro tavolino, c’è una danzatrice seminuda, immobile, sempre di spalle, come davanti a un tribunale. Non c’è spazio per un respiro di speranza dentro il collettivo, chiuso da un gruppo di maschi intorno alla sensibile Michelle Atou, uno stringersi, un toccare che resta impresso.

«OMAGGIO A TRAVIATA» è il ritorno al Comunale di quella Traviata che dal 2011 ha girato con Artemis in tutto il mondo. Guarda all’opera verdiana dalla prospettiva di Violetta, prima tappa di un’attenzione al femminile mai abbandonata. Un lavoro chiave di Casadei, al quale sono dedicati anche una mostra fotografica e il bel libro di immagini di Beatrice Pavasini. Il Festival di Danza Contemporanea si chiude domani con la data unica in Italia di Lost in Dance del Leone d’Oro 2022 della Biennale di Venezia, Saburo Teshigawara. Una nuova tappa del fluire ipnotico del grande coreografo giapponese in scena con l’immancabile Rihoko Sato.