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Sono droni ucraini, quelli che attaccano i russi in Crimea

Sono droni ucraini,  quelli che attaccano i russi in CrimeaMissili lanciati dalla base russa di Belgorod nel cielo sopra Kharkiv – Ap

Bombe sul quartier generale della flotta moscovita nel Mar Nero mentre si insedia il nuovo capo, il vice-ammiraglio Viktor Sokolov

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 21 agosto 2022

Gli ucraini insistono in Crimea e tentano un nuovo attacco, questa volta in pieno giorno e con un drone. Alle 8.20 di ieri mattina una «forte esplosione» sarebbe stata udita nei pressi del quartier generale della flotta russa nel Mar Nero, come riportato da Refat Chubarov, capo del Mejlis, un organismo rappresentativo dei tatari di Crimea. In seguito una colonna di fumo nero si è levata dall’interno della base e anche il sindaco russo di Sebastopoli, Mikhail Razvozhayev, ha preso parola dichiarando all’agenzia Interfax che la contraerea russa avrebbe abbattuto un drone ucraino in volo sopra la base. In seguito il velivolo si sarebbe schiantato sul tetto di uno degli edifici provocando un piccolo incendio (che giustificherebbe il fumo).

POCHE ORE DOPO, Chubarov ha anche reso noto che altre esplosioni «apparentemente provocate da un drone» erano risuonate nei pressi del villaggio di Zaozerne, nella parte occidentale della penisola. Sergey Aksyonov, un funzionario russo di stanza in Crimea, ha però risposto che si trattava di un’operazione della contraerea e che l’obiettivo era stato colpito.

QUESTA VOLTA, dunque, non assisteremo al solito gioco di allusioni e battute sarcastiche da parte dei funzionari ucraini e ai tentativi di minimizzare appellandosi a presunti «incidenti» da parte di Mosca. Sappiamo che Kiev si è spinta fino al punto di far volare un proprio velivolo sui cieli della base più importante della Crimea. Tra l’altro lo stesso giorno in cui il nuovo capo della flotta russa del Mar Nero, Il vice-ammiraglio Viktor Sokolov, prendeva possesso dei propri uffici. Che si tratti di un messaggio di benvenuto o di un’azione già programmata non possiamo saperlo, ciò che conta è la tempestività dell’azione. E il fatto che gli ucraini potrebbero d’ora in poi abbandonare il basso profilo mediatico (rispetto agli attacchi in Crimea) utilizzato nelle ultime settimane.

È utile ricordare che lo scorso 31 luglio si era già verificato un attacco al quartier generale della flotta russa a Sebastopoli. Inoltre, durante la scorsa settimana sono stati colpiti un deposito di munizioni e una base aerea. Venerdì ci sono stati nuovi tentativi con i droni nei pressi di Yevpatoria e di nuovo a Sebastopoli. Insomma, siamo ben oltre la teoria.

SUL FRONTE MEDIATICO tiene banco l’accusa del ministero della difesa russo all’esercito ucraino di aver utilizzato armi chimiche contro i propri soldati. Nello specifico, Mosca si riferisce ad alcuni soldati ricoverati a causa di un sospetto avvelenamento lo scorso 31 luglio in seguito a un’azione nei pressi di Zaporizhzhia. Nella nota ufficiale si legge che le analisi sono state effettuate presso un ospedale dei Servizi a San Pietroburgo. Il giornalista del sito investigativo Belligcat Christo Grozev, tuttavia, ha sollevato forti dubbi sulla validità delle prove in quanto il direttore dell’istituto medico in questione sarebbe direttamente coinvolto all’avvelenamenti di Sergei Skripal (ex-007 russo doppiogiochista per la Gran Bretagna) e sua figlia Yulia, i due cittadini russi ritrovati avvelenati su una panchina a Salisbury, in Inghilterra, nel 2018.

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