Solitudini e altre storie, l’elogio della lentezza
Note sparse Esce a sorpresa il nuovo ep di Franco 126 dal titolo «Uscire di scena»
Note sparse Esce a sorpresa il nuovo ep di Franco 126 dal titolo «Uscire di scena»
Bisogna partire dal concetto di lentezza per riuscire a spiegare in un qualche modo, il nuovo album di Franco126, che appartiene alla generazione di quelli nati negli anni novanta e che seguono un filone musicale ben preciso che sia rap, trap, hip hop. Una generazione che ha una capacità di scrittura notevolissima, niente da invidiare al vecchio cantautorato ma che ha difficoltà, per paradosso, nel farsi comprendere. Lo diceva anche Orwell che forse «non c’è tanto bisogno e desiderio di essere amati quanto di essere capiti», per cui non c’è necessità di amare il genere ma basterebbe sforzarsi di capire. Partendo dal concetto iniziale di lentézza ( der. Di lento; per il sign. lat.lentitia «ant. o letter. Mancanza o allentamento di tensione; rilassamento, flessibilità») Uscire di scena è un EP che racchiude un allentamento di tensione, una flessibilità nei suoni e un rilassamento nell’accettare i momenti bui, nella solitudine. Accettare che qualcosa possa finire. Anche star male, però senza avere fretta. Provateci. Perché in brani come Fuoriprogramma, Scandalo, Solo al Mondo e la title track, tutto scorre lento e quello che scorre è destinato ad andare via , a muoversi, a scivolare, come i dolori, le paure e la tristezza.
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