Economia

Sole 24 ore, Gentili direttore ad interim. Napoletano in aspettativa per sei mesi

Sole 24 ore, Gentili direttore ad interim. Napoletano in aspettativa per sei mesi

Editoria & politica Oggi i giornalisti decidono sul ritorno in edicola del quotidiano. Il Cda: l’ex direttore in aspettativa non retribuita per 6 mesi

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 14 marzo 2017

Guido Gentili, editorialista e ex direttore del Sole 24 ore, è stato nominato direttore ad interim del quotidiano di Confindustria dal consiglio di amministrazione presieduto da Giorgio Fossa. Resterà in carica almeno tre settimane in attesa della nomina del nuovo direttore. Ci sono voci che accreditano un ritorno di Ferruccio De Bortoli, già direttore del Corriere della Sera e dello stesso Sole 24 ore.

Stamattina nelle redazioni di Milano e Roma si svolgerà un’assemblea dove il comitato di redazione presenterà la richiesta della revoca dello sciopero ad oltranza e il ritorno in edicola del quotidiano. L’ex direttore Roberto Napoletano sarà messo in aspettativa per un massimo di sei mesi senza stipendio. È indagato dalla procura di Milano per false comunicazioni sociali insieme all’ex presidente del gruppo Benito Benedini e all’ex amministratore delegato Donatella Treu, mentre altre sette persone sono indagate per appropriazione indebita. Napoletano, che aveva offerto la sua autosospensione, lascia tutte le direzioni: quotidiano, Radio 24, Radiocor e direzione editoriale.

Il Cda ha dato inoltre mandato all’attuale ad Franco Moscetti di tutelare gli interessi della società in relazione alle indagini in corso sull’anomala diffusione delle copie digitali, e cartacee, del quotidiano. Resta da capire cosa faranno le Rsu del gruppo Sole 24 Ore che hanno proclamato uno sciopero dei poligrafici e lavoratori del gruppo e chiedono a Confindustria «impegni concreti sull’aumento di capitale e strategie per il rilancio».

Questo è il bilancio, provvisorio, di un inedito e durissimo scontro tra una redazione e un direttore che a portato a una serrata di cinque giorni. Ieri, all’entrata del quotidiano in via Monte Rosa a Milano i giornalisti hanno tenuto un sit-in di protesta mentre, alla spicciolata, arrivavano i consiglieri di amministrazione come Luigi Abete, presidente Bnl. Fossa sostiene che le decisioni sono state prese dal Cda «all’unanimità».
La crisi del gruppo è drammatica: lo scorso 30 settembre, ha chiuso il semestre con un bilancio in rosso di 50 milioni di euro. Nel frattempo è stato approvato il nuovo piano industriale. Dalle verifiche effettuate è emersa una svalutazione di 19 milioni e un patrimonio netto negativo per circa 7 milioni di euro. Giovedì ci sarà un nuovo cda che affronterà il bilancio.

E poi c’è il caso della «bolla» delle copie vendute. Dopo tre mesi di indagini, la procura milanese intende fare chiarezza sui rapporti tra il Sole 24 ore e la società inglese Di Source Limited che ha gonfiato i numeri. La procura ha rilevato anomalie anche nella diffusione delle copie cartacee diffuse tramite il canale Edifreepress che non pervenivano ai destinatari ma erano destinate direttamente al macero.
La battaglia dei giornalisti contro Napoletano, il direttore dell’ormai famosa copertina sul «Fate presto!» (a nominare il governo Monti), e sostenitore di privatizzazioni o di riforme come il Jobs Act, è esplosa, non senza clamori, quando è stato reso noto un accordo privato che avrebbe potuto garantirli tre anni di stipendio, più altre indennità e Tfr, in caso di licenziamento senza giusta causa. Nel documento erano anche previste 24 mensilità in caso di cambiamento al vertice del gruppo. Napoletano ha rinunciato agli emolumenti dopo una polemica che ha portato il 74 % dei giornalisti a sfiduciarlo nell’ottobre del 2016

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