Le reazioni esageratamente allarmate di parte della popolazione italiana, impaurita dal contagio di un virus sconosciuto e facilmente trasmissibile, sono assecondate e gonfiate da divieti e sbarramenti di ogni genere decisi non solo dal nostro governo, ma anche da quelli di altri paesi europei e non. Blocchi alle frontiere, autobus sequestrati e passeggeri messi in quarantena, navi-crociera trasformate in lazzaretti e altre reazioni simili ripetono il rigetto indiscriminato dei cinesi, spinto fino alla sindrome del «pericolo giallo». Questa volta siamo oggetto, invece che soggetti, di manifestazioni aggressive che, generalmente, sono figlie della paura. E la paura, in quanto sentimento irrazionale,...