Se non ci pensa la politica, ci provano i medici. «In fondo siamo noi che, ogni giorno, in ospedale o negli ambulatori, notiamo i danni che l’inquinamento dell’aria causa alla salute dei bambini – spiega Elena Uga, responsabile del gruppo di lavoro Pump (Pediatri per un Mondo Possibile) dell’Associazione Culturale Pediatri (Acp).

«I BAMBINI SONO PARTICOLARMENTE vulnerabili durante lo sviluppo fetale e nei primi anni di vita, quando i loro organi, i polmoni e il sistema nervoso centrale sono ancora in fase di maturazione. Respirano a una frequenza maggiore degli adulti, e dunque è maggiore il volume d’aria che filtrano ogni giorno. Anche solo il fatto di avere una massa corporea più piccola, ad esempio una minor quantità di sangue in cui diluire gli inquinanti, è per loro gravemente svantaggioso». Per questo Acp, assieme alle altre principali sigle di pediatri italiani – la Federazione medici pediatri (Fimp), la Società Italiana di Pediatria (Sip), la Società Italiana Nutrizione Pediatrica (Sinupe), con il supporto di Pensiero Scientifico Editore e Think2it – hanno scritto un appello ai sindaci italiani e all’intera rete dell’Anci, per domandare loro un intervento mirato, forte e coraggioso. Più di quello – impercettibile, se presente – che dovrebbe arrivare da Roma.

«CI APPELLIAMO AI SINDACI DELLE SINGOLE città perché scelgano azioni davvero incisive, anche drastiche, al fine di ridurre o rimuovere il danno causato ai bambini del nostro Paese dagli insostenibili livelli raggiunti dall’inquinamento dell’aria», continua Uga. Perché i danni sui bambini non sono solo esperienza comune di ogni medico, ma trovano conferme numerosissime e prestigiose su scala internazionale. Oggi sappiamo che l’inquinamento atmosferico rappresenta la più importante minaccia ambientale per la salute pubblica. Molti dei componenti o fattori in gioco nell’inquinamento atmosferico sono responsabili anche del cambiamento climatico, che a sua volta ha un impatto sulla salute della popolazione e causa numerosi effetti avversi, secondo le informazioni rese note dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

ANCHE I COSTI SOCIALI dell’inquinamento atmosferico sono, di conseguenza, altissimi, come mostrano i dati presentati nell’ultimo rapporto dell’European Public Health Alliance (Epha) su 432 città europee in 30 Paesi. Comprendono, ad esempio, le spese sanitarie dirette legate alla ridotta aspettativa di vita. Ricordiamo che nel nostro Paese sono 70 mila le persone che ogni anno perdono la vita precocemente solo per questa causa (dati Agenzia europea per l’ambiente). Nel 2018 i costi economici sono stati quantificati in oltre 166 miliardi di euro: significa che in media ogni abitante di una città europea ha subito una perdita di benessere di oltre 1.250 euro all’anno, che equivale al 3,9% del reddito delle città. Da allora, le cose sono peggiorate.

SECONDO I DATI DEL COMUNE DI MILANO, una delle città più inquinate al mondo stando ai numeri raccolti dall’Associazione americana Aqi, il traffico veicolare nel capoluogo lombardo è aumentato del 30% nell’ultimo anno, anche a causa di un insufficiente sistema ferroviario che collega l’hinterland al centro. Per quanto riguarda la salute, l’evidenza scientifica è chiara e convincente: gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei bambini può trascinare il suo impatto sulla salute in età adulta e, addirittura, transgenerazionale, come ricorda l’Oms.

«SIGNIFICA CHE I DATI SUBITI OGGI da un bambino possono essere trasmessi ai loro figli e nipoti, incidendo e modificando il loro Dna», chiarisce Uga. I risultati delle revisioni condotte nel nostro Paese dal progetto CCM 2017 Coorti di nuovi nati, esposizioni ambientali e promozione della salute nei primi 1000 giorni di vita confermano che l’esposizione precoce all’inquinamento atmosferico è collegata a esiti negativi durante la vita fetale e alla nascita, all’aumento della mortalità infantile, a disturbi dello sviluppo neurologico, all’obesità infantile, alla compromissione della funzione polmonare, all’asma e all’otite media, al cancro ai polmoni e a malattie cardiache.

STANNO EMERGENDO PROVE CHE ASSOCIANO lo smog alla demenza, al basso peso alla nascita e al diabete di tipo 2. «Le prove scientifiche sono già sufficienti per adottare da subito misure chiare e concrete per ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico della popolazione».

COSA CHIEDONO DUNQUE I PEDIATRI ITALIANI? «Sostanzialmente di rendere scomodo l’uso dell’auto e più comodo quello dei mezzi sostenibili, bicicletta e mezzi pubblici in primis. Chiediamo con forza ai Comuni italiani di mettere in atto azioni che possano ridurre o rimuovere il danno e abbiamo inviato loro un documento che elenca gli interventi risultati più efficaci in altre città europee a questo fine. Chiediamo l’adozione di limiti alla circolazione dei veicoli inquinanti nelle città (Ztl), la pedonalizzazione o la creazione di zone a bassa velocità, ovvero 20 Km/h in prossimità degli edifici scolastici, città a 30 km/h, ma soprattutto creazione e supporto di percorsi ciclabili logici integrati e ben tenuti, assieme allo sviluppo di spazi verdi nelle aree urbane.

«SAPPIAMO CHE LA POLITICA, COME GIUSTO, tiene in considerazione il parere dell’elettorato quando pensa di applicare una riforma che si scontra con le abitudini quotidiane di ognuno di noi. Ma crediamo che in questo caso, di fronte ai danni conclamati che la scienza ci indica, gli amministratori dovrebbero agire anche a costo di deludere parte del proprio elettorato. Crediamo che su questo tema non si possa attendere che cresca la consapevolezza dei cittadini, ma che i sindaci debbano indicare la via per primi, e creare e far rispettare regole urgenti a tutela della salute pubblica. È questo il momento, per gli amministratori e i sindaci, di fare la storia del nostro Paese, sulla base dei dati resi disponibili dalla comunità scientifica».

L’«ACP» E’ STATA COSTITUITA A MILANO il 5 settembre 1974. È una libera associazione che raccoglie 1.400 pediatri in 33 gruppi locali, finalizzata allo sviluppo della cultura pediatrica e alla promozione della salute del bambino. L’Acp svolge attività editoriale, di formazione e di ricerca, rigorosamente no profit. Il suo modo di porsi come Associazione di fronte ai problemi della società, della cultura, della ricerca e della professione è quello di una assoluta libertà di critica di fronte a uomini e istituzioni. Acp aderisce al progetto ideato e sviluppato dai pediatri inglesi di Ride for Their Lives per promuovere l’uso della bicicletta e l’abbandono delle fonti fossili, progetto nato a Londra dopo la morte di Ella Kissi-Debrah, una bambina di 9 anni deceduta a causa dell’inquinamento dell’aria. Insieme a Ride for Their Lives, Acp ha parlato lo scorso novembre a Sharm el-Sheikh, alla Conferenza delle Nazioni Unite per il Clima (COP27). Acp organizza periodiche manifestazioni di medici in bicicletta per le strade delle città italiane, per chiedere il rispetto del diritto dei bambini a respirare un’aria pulita.