Robert Smithson e Roma entrarono in contatto per due volte, nel 1961 e nel 1969, e in entrambi i casi l’artista produsse lavori profondamente connessi con il genius loci romano, ma in apparenza sideralmente distanti per stile e spirito della ricerca. La prima volta fu nell’estate del 1961. Il gallerista americano George Lester invitò uno Smithson appena ventitreenne a esporre nella sua galleria romana, da poco aperta in Via Mario de’ Fiori 59. I lavori esposti, disegni e collage di piccolo e medio formato, tradivano un interesse dell’artista verso un’iconografia religiosa cristiana: «I dipinti che le invio rappresentano la mia...