La destabilizzazione dei sistemi climatici terrestri è dovuta alla violazione dei processi e cicli ecologici della Terra, dei diritti della Terra, delle popolazioni indigene e delle generazioni future.

Nel corso dell’ultimo secolo, i combustibili fossili hanno determinato il modo in cui coltiviamo il nostro cibo e produciamo i nostri vestiti. Attraverso un sistema di schiavitù energetica, si è sostituito il lavoro creativo degli agricoltori, che si prendono cura della terra, e degli artigiani, che creano bellezza e cultura.

Un sistema alimentare indipendente dai combustibili fossili è un imperativo per la salute del pianeta e della comunità umana.
Intanto i veri responsabili dell’inquinamento stanno cercando di usare la crisi che essi stessi hanno creato per moltiplicare i profitti, attraverso false soluzioni come il «net-zero», la geoingegneria – che esaspera ulteriormente la violenza contro la terra, o il cibo artificiale ultra elaborato prodotto in laboratorio – che danneggia la nostra salute.

Abbiamo il dovere ecologico e morale di fermare queste attività dannose e di smascherare il «greenwashing», per ritornare alla Democrazia della Terra. Per ritornare a rigenerare la Terra, che è un organismo vivente e i suoi ecosistemi, per reclamare la libertà di coltivare i nostri semi e di alimentarci con cibo sano.