Economia

Slow Food espelle Lurisia dai suoi stand: «Coca Cola non ci piace»

Slow Food espelle Lurisia dai suoi stand: «Coca Cola non ci piace»Stabilimento Lurisia

Acque minerali Il divorzio dopo l’acquisizione della storica azienda italiana di bibite da parte della multinazionale Usa. Il marchio Eataly era partner storico del movimento

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 20 settembre 2019

«Coca-Cola rappresenta un’idea di sviluppo contraria a quella espressa dalla nostra associazione. Punta all’incremento dei suoi profitti, a diventare sempre più grande, che è il contrario di quello che dice Slow Food. Dato che convertire le multinazionali non è il nostro mestiere, riteniamo sia tempo perso iniziare a dialogare con loro solo perché, acquisendo Lurisia, diventano un attore del ‘nostro territorio’. Perché per sedere a un tavolo con noi Coca-Cola dovrebbe rinnegare se stessa».

Roberto Burdese, coordinatore della comunicazione di Slow Food, dopo esser stato per otto anni presidente di Slow Food Italia, è categorico: per la multinazionale statunitense non c’è spazio a Bra, dove oggi s’inaugura Cheese, la manifestazione dedicata ai formaggi naturali di tutto il mondo.

E se The Coca-Cola Company, attraverso la filiale italiana, che si chiama Coca-Cola Hbc Italia, annuncia di aver raggiunto un accordo per acquistare Lurisia, Slow Food comunica che la partnership che esisteva dal 2007 termina proprio con questa edizione di Cheese: «Apprendiamo dagli organi di stampa del passaggio di proprietà di Lurisia Spa al gruppo Coca Cola. L’azienda Lurisia ha sostenuto l’attività di Slow Food a partire dal 2007, principalmente in veste di partner dei grandi eventi: Cheese, Slow Fish e Salone del Gusto. Con l’edizione 2019 di Cheese si conclude la collaborazione, che non verrà rinnovata» spiega l’associazione. «L’accordo era in scadenza, e avremmo potuto discuterne con Lurisia la prosecuzione. Non lo faremo con Coca-Cola» sottolinea Burdese.

È stata Coca-Cola Hbc Italia, con un comunicato stampa diffuso mercoledì, ad annunciare la sottoscrizione di un accordo preliminare per l’acquisizione di Acque Minerali s.r.l. («Acque Minerali» o «Lurisia»), storica azienda di acque minerali e bibite attualmente controllata congiuntamente dal fondo d’investimento privato IdeA Taste of Italy, gestito da DeA Capital Alternative Funds Sgr, dalla famiglia Invernizzi, e da Eataly Distribuzione.

Il passaggio dovrebbe formalizzarsi entro la fine del 2019. Il valore dell’azienda è stato concordato in 88 milioni di euro, soggetto ad aggiustamento prezzo come da prassi di mercato. Con l’acquisizione di Lurisia, l’azienda punta ad aumentare «l’offerta premium della sua gamma e proporre ai consumatori prodotti con una forte tradizione e ben radicate origini italiane» sottolinea il comunicato di Coca-Cola Hbc Italia.

Fondata nel 1940 a Roccaforte Mondovì, in provincia di Cuneo, Lurisia è un brand di Acque Minerali, produttore e distributore di acque minerali e bibite. Le fonti in concessione sono a 1.400 metri sul livello del mare sul Monte Pigna, ed è distribuita in imballaggi in Pet e vetro. Nelle bibite, Lurisia offre bevande ispirate da autentiche ricette italiane con ingredienti provenienti dal nostro Paese, come Chinotto, Gazzosa, Aranciata, Aranciata Rossa, Aranciata Amara, Limonata e Tonica. La fabbrica piemontese si aggiunge ai 4 stabilimenti di Coca-Cola Hbc Italia presenti in Campania, Abruzzo, Basilicata e Veneto, dove ha sede il più grande centro produttivo di Coca-Cola in Europa.

«I prodotti Lurisia godono di una grande notorietà e sono associati a qualità, autenticità, gusto e allo stile di vita italiano» sottolinea Coca-Cola, che nel proprio comunicato usa il nome di Slow Food, descrivendola come «una organizzazione non-profit fondata nel 1986 in Italia che promuove pietanze locali e la cucina tradizionale». Una banalizzazione dell’azione politica dell’organizzazione guidata da Carlin Petrini. Che ha così scelto di non associare il proprio nome a The Coca-Cola Company, gruppo che ha sede fiscale in Delaware (Stato Usa a fiscalità agevolata) e ha chiuso il 2018 con un fatturato di 31,8 miliardi di dollari. L’utile dello scorso anno è pari a 6,4 miliardi di dollari. Nel 2019 The Coca-Cola Company ha già distribuito a ogni azionista 1,20 euro in dividendi.

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