Europa

Slovacchia: nel mirino di Fico magistratura, migranti e armi a Kiev

Robert Fico (Ap)Robert Fico – Ap

Elezioni Dopo la vittoria di sabato la presidente Čaputová affida l’incarico al leader dello Smer. Il sovranista di sinistra cerca alleati. I possibili accordi passano per il terzo partito, Hlas, dell’ex premier Peter Pellegrini

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 3 ottobre 2023

È cominciato ieri il conto alla rovescia per l’ex premier slovacco Robert Fico, che dopo il successo nelle elezioni di sabato scorso spera di tornare al governo. La presidente Zuzana Čaputová ha dato al capo del partito Smer, che è arrivato primo nella contesa elettorale con quasi il 23 percento dei voti, due settimane per preparare un nuovo esecutivo.

L’incontro tra Fico e la presidente, due politici agli antipodi, era molto atteso. Anche di recente Fico aveva accusato Čaputová di prendere ordini dall’ambasciata americana, motivo per cui la capo dello stato lo ha poi querelato. L’incontro di ieri al Castello di Bratislava è avvenuto in un’atmosfera formale senza eccessivi drammi.

LA PRESIDENTE ČAPUTOVÁ è il massimo esponente di quel mondo liberale, che aveva sperato di trionfare nelle elezioni di sabato. Il risultato è stato invece molto differente da quello prospettato da sondaggi ed exit polls.

La formazione di centrosinistra liberale Slovacchia Progressista è arrivata solo seconda con uno scarto di ben cinque punti percentuale rispetto allo Smer. Una doccia fredda per i dirigenti e simpatizzanti del giovane partito, di cui la presidente era stata una dirigente di spicco. Lo Smer non ha invece frenato l’entusiasmo nella notte tra sabato e domenica festeggiando con canti dal balcone della sede del partito.

Domenica Fico ha fissato alcune priorità del nuovo esecutivo, tra cui i controlli alle frontiere con l’Ungheria per contrastare i migranti in arrivo dalla cosiddetta rotta balcanica.

SECONDO GLI ANALISTI politici Fico ha buone probabilità di formare una maggioranza. Ma tutti i possibili accordi passano per il terzo partito slovacco, Hlas dell’ex premier Peter Pellegrini. Pellegrini se ne è andato diversi anni fa dallo Smer per costruire un partito di taglio socialdemocratico più europeo e ha avuto molti contrasti in passato con Fico, che lo ha trattato come un traditore. Pellegrini continua a ripetere che non è immaginabile che in uno stesso governo ci siano due premier. Tuttavia, secondo i media slovacchi, la maggior parte dei dirigenti del suo partito sarebbe propensa alla collaborazione con l’ex casa madre.

Per Hlas passano anche le speranze residue dei liberali di formare un governo. Sarebbe possibile una coalizione a quattro molto eterogenea con due formazioni di centrosinistra, i conservatori del Movimento cristiano-democratico e il partito liberale di destra dello Sas. Si specula che la Slovacchia Progressista, i cui leader dicono di voler impedire il ritorno di Fico al potere, potrebbe cedere la poltrona di premier a Pellegrini. In passato Fico, pur avendo vinto le elezioni, non era stato in grado di formare un esecutivo perché senza una coalizione in suo sostegno, coalizione che poi ha fatto fatica a governare.

La vittoria dello Smer ha suscitato molte reazioni anche dall’estero con complimenti e auguri arrivati a Fico dal premier ungherese Viktor Orbán o dal presidente serbo Alexandar Vucic. Il Cremlino ha salutato lunedì la vittoria di un politico sobrio, mentre da Praga le reazioni dei partiti di governo sono state all’insegna della pura formalità. Il presidente ceco Petr Pavel si è augurato che il risultato delle elezioni non abbia un impatto sulle relazioni molto forti tra i due paesi eredi della Cecoslovacchia.

SE IL SOVRANISTA di sinistra Fico riuscirà effettivamente a formare il suo governo è probabile, come promesso in campagna elettorale, che bloccherà gli aiuti militari all’Ucraina. Gli analisti militari tuttavia fanno notare che i depositi di armamenti slovacchi sono ormai pressoché vuoti. Bratislava potrebbe anche frenare sulle sanzioni. Alcune misure, come il divieto di importazione del petrolio tramite oleodotti, che scatterà dal 2025, stanno avendo o avranno un forte impatto sull’economia slovacca.

Quasi tutti sono invece concordi che il primo punto del programma di governo di Fico sia la vendetta verso quella parte della polizia e della magistratura che ha osato negli ultimi anni indagare sul sistema di potere creatosi intorno all’ex premier. Su questo punto Fico probabilmente non sarà disposto a fare sconti o concedere mediazioni.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento