Slam X, il rave letterario oggi a Roma
Festival Una lunga notte dedicata alla parola e alla musica. La letteratura incontra il rap, il teatro va incontro al fumetto. E viceversa. Dopo cinque anni al Cox 18 di Milano, un esperimento unico in Italia approda a Roma: dalle 19 al Nuovo Cinema Palazzo e dalle 23 a Communia
Festival Una lunga notte dedicata alla parola e alla musica. La letteratura incontra il rap, il teatro va incontro al fumetto. E viceversa. Dopo cinque anni al Cox 18 di Milano, un esperimento unico in Italia approda a Roma: dalle 19 al Nuovo Cinema Palazzo e dalle 23 a Communia
Slam X, il rave-festival letterario organizzato dalla casa editrice Agenzia X da cinque anni al Cox 18 di Milano approda stanotte nel quartiere San Lorenzo a Roma. Dalle 19 all’una al Nuovo Cinema Palazzo ( Piazza dei Sanniti 9/A). Dalle 23 alle 4 al centro sociale Communia (Via dello scalo San Lorenzo 33), la sottoscrizione è unica. Titolo: «La rivoluzione non sarà tramessa in Tv» (famosa hit di Gil Scott Heron). Ospiti del festival organizzato da Trauma studio: rapper urbani, poeti in reading musicati, attori che interpretano classici della letteratura e performer che reinterpretano fumetti d’autore. Interverranno, tra gli altri, Christian Raimo, Marco Philopat, il Duka, Elio Germano, Emanuele Trevi, Simona Sparaco, Assia Petricelli e Sergio Riccardi, Alessandro Pieravanti (Muro del Canto), Tommaso «Piotta» Zanello, Helena Velena. Slam X promuove l’autogestione e denuncia le «ambigue ordinanze»per il recupero dei cinema chiusi e delle sale dismesse a Roma.
SLAM X @ csoa Cox18 – Lello Voce legge Balestrini – 12 dicembre 2014 from Agenzia X on Vimeo.
(Nel video Lello Voce legge Nanni Balestrini, 19 dicembre 2014 al Cox 18, Milano)
“Il progetto del Rave letterario è organizzato, come sempre dal basso e senza alcun contributo del mondo istituzionale – scrivono gli organizzatori – Tanto per ricordarci che, mentre il Comune emette nuovi bandi e ambigue ordinanze per il recupero di cinema chiusi e sale dismesse, molti di questi spazi sono già stati restituiti alla collettività per azione popolare, hanno riattivato la loro funzione di aggregatori sociali e riassunto il loro ruolo di promotori culturali, grazie agli strumenti dell’autogestione, dell’autorganizzazione e dell’autofinanziamento. Soltanto gli sgomberi e le speculazioni li tengono chiusi o ancor peggio li vedono destinati a diventare centri commerciali e sale bingo per il guadagno di pochi e a danno dei cittadini”.
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