In una realtà, quella di Roma e di questo Paese, dove gli esseri umani girano a vuoto, non si incontrano e spesso si riducono o alla comunicazione compulsiva o al silenzio, Simone Carella è stato per più di quaranta anni l’uomo dell’incontro e dell’invito. Avrei giurato che quasi lo facesse apposta a mettersi nei quattr’angoli della città a intercettare le persone. Trovarselo di fronte voleva dire entrare in contatto col mondo. E con gli altri, con le loro esperienze. Accadeva spesso d’incontrarci in percorsi assolutamente diversi. Ogni volta era un abbraccio, ogni volta stabiliva un nuovo appuntamento. La sua era...