Non sgomita, scrive – e pubblica musica – solo quando sente l’urgenza di mettere nero su bianco idee e melodie e segue – a volte pagandone le conseguenze di minor visibilità e attenzione – una propria concezione della musica. È Simona Molinari che torna dopo sette anni con quello che è il suo sesto album di studio, il primo per la Bmg. Petali è il titolo, dieci canzoni attraversate da una patina pop mai di maniera, una ricercatezza sonora che si percepisce sin dalle prime note. Nuovi brani che presenterà in tour e le cui prime tre date, dall’8 aprile al Blue Note di Milano, sono già andate sold out.

«IN QUESTO PERIODO – spiega al telefono la cantante abruzzese – la cosa preponderante devo dire è stato diventare mamma. E per la prima volta nella mia vita mi sono concentrata su me stessa come persona, come donna anche perché – devo ammetterlo – sono stata più sul palco che nella vita reale». Petali nasce anche dalla fruttuosa collaborazione con Fabio Ilacqua fra i migliori autori – qui anche in veste di produttore – italiani su piazza. «Lavorare con Fabio è un’esperienza unica perché ha un punto di vista sul mondo totalmente singolare. Non essendo immerso nella modernità, è volutamente scevro di tutti i meccanismi di business e di marketing. Ha un suo stile».
Lei balla da sola, la traccia che apre il disco, è la storia di una clochard: «Preferisco definirla come un percorso di formazione, la protagonista è una clochard per scelta ma è soprattutto una persona che decide di spogliarsi dalla convenzioni. E anche delle sovrastrutture che la società ti impone come donna». Fuori dai condizionamenti in un mondo che, dopo la pandemia, si è risvegliato sotto la minaccia della guerra: «Inevitabile perché la nostra pace è basata sugli armamenti e si regge semplicemente perché i paesi hanno paura l’uno degli altri. Una presa di coscienza particolarmente triste».

Un libro nuovo è un pezzo che Simona ha scritto su se stessa, un’acquisita maturità ma anche le difficoltà di non ritrovarsi completamente a suo agio nell’età che vive….«L’ho scritta durante il lockdown, volevo parlare di chi come me ha visto la pre rivoluzione digitale, ne apprezza i vantaggi ma si rende conto di non averne completa padronanza. Con gli svantaggi dal caso…».

TRA I PROGETTI PASSATI – ma che riprenderà nel prossimo futuro – Simona Molinari ha portato in scena uno spettacolo incentrato su Ella Fitzgerald: «Non voleva essere un confronto ma un omaggio a una donna che è riuscita a realizzare un sogno partendo da niente. Un talento inarrivabile, esempio per generazioni».
Simona Molinari anche attrice nel ruolo di Maria Maddalena in un allestimento di Jesus Christ Superstar, ma soprattutto al cinema in C’è tempo, una commedia diretta da Walter Veltroni nel 2019: «Un’esperienza incredibile che mi ha coinvolto nelle sue diverse fasi: quando studi la parte, quella in cui giri le scene e infine la promozione, l’emozione di rivederti su grande schermo, scoprendo le reazioni del pubblico. Mi piacerebbe riprovarci».