Sicilia, le case al mare in odore di condono
Scandali Giorgio Assenza, capogruppo FdI alla Regione Sicilia, per la terza volta prova a far passare la sanatoria delle case abusive sulle coste (200-250 mila immobili)
Scandali Giorgio Assenza, capogruppo FdI alla Regione Sicilia, per la terza volta prova a far passare la sanatoria delle case abusive sulle coste (200-250 mila immobili)
Una mission impossible, almeno sulla carta considerando che il centrodestra in Sicilia non sta dando per niente prova di unità. Ma quando c’è di mezzo l’Assemblea siciliana nulla si può dare per scontato. Lo sa bene Giorgio Assenza, capogruppo di FdI all’Ars. Anche perché due anni fa ci andò davvero vicino. Per la terza volta, in tre legislature, il parlamentare sta provando a far passare la sanatoria delle case al mare in Sicilia. Si parla di 200-250 mila immobili abusivi costruiti tra il 1976 e il 1985 a 150 metri dalle battigie, più di 400 mila siciliani interessati. La prima volta c’aveva tentato sette anni fa, anche se la faccia ce l’aveva messa Girolamo Fazio, come lui deputato nel gruppo Pdl: un emendamento alla riforma dell’edilizia dava il via libera al condono. Sull’onda delle polemiche Giovanni Ardizzone (Udc), che presiedeva l’Ars, stralciò l’emendamento. Governatore della rissosa giunta di centrosinistra era Rosario Crocetta. Non se ne fece più nulla.
IL SECONDO TENTATIVO RISALE a due anni fa. Sotto il brand di Diventeràbellissima, movimento fondato da Nello Musumeci (allora governatore, oggi ministro per la Protezione civile e del mare), Assenza ripresentò l’emendamento della sanatoria, agganciandolo a un disegno di legge sull’edilizia. Non centrò il risultato per appena due voti. Ci fu pure il «giallo» di due deputati di centrodestra (Calderone e Lo Curto) presenti ma non votanti: chiesero a Gianfranco Miccichè, sullo scranno più alto di sala d’Ercole, di rivotare. Miccichè si oppose. Ora siamo al terzo tentativo.
SARÀ UN CASO, MA COME nei due precedenti (agosto 2016 e luglio 2021), la voglia di sanatoria viene fuori d’estate. E sempre alla vigilia di un appuntamento elettorale (le europee del 2024). L’emendamento Assenza è nel faldone degli aggiuntivi al disegno di legge sull’urbanistica e l’edilizia, che porta la firma del governo Schifani. Il ddl è all’esame della commissione Ambiente dell’Ars, presieduta da Giuseppe Carta, che fa parte del gruppo Popolari e autonomisti dell’ex governatore Raffaele Lombardo. Appreso dell’esistenza di questo emendamento, l’assessore al Territorio Elena Pagana (FdI) sta approfondendo la norma ma è già trapelata la perplessità del presidente Schifani. Si vedrà. Anche perché i tempi non sono proprio stretti. Difficile che la commissione Ambiente licenzi il ddl e che l’aula lo esamini prima della chiusura dei lavori parlamentari, prevista il 10 agosto: è verosimile che la questione slitti dopo l’estate
IL DIBATTITO PERÒ SI È GIÀ ACCESO, con alcuni sindaci e gli ambientalisti pronti alle barricate. «Il partito non c’entra, è una battaglia che conduco da anni – dice Assenza – Stiamo parlando di una ingiustizia che riguarda una precisa tipologia di immobili, finiti in un groviglio di norme e sentenze che nel tempo hanno creato questa anomalia, tutta siciliana. I condoni hanno consentito di sanare immobili nella fascia dei 150 metri a Portofino e in altre zone del Paese – sostiene – In Sicilia invece da quarant’anni questi immobili sono nel limbo. Sono abusivi ma accatastati, c’è gente che ci vive e paga l’Imu e altre imposte. Ci sono scheletri sulle battigie e demolizioni mai fatte. La norma ha l’obiettivo di sanare questa situazione e di dare decoro alle coste una volta e per tutte, analizzando caso per caso».
PD E M5S ALL’ARS HANNO ANNUNCIATO opposizione all’emendamento. «Ancora oggi, nonostante sia ormai assodato che la cementificazione selvaggia è stata causa di disastri idrogeologici e di attentati ai beni paesaggistici, c’è chi ancora in maniera anacronistica si ostina a mettere le mani nei cassetti degli uffici tecnici per rispolverare pratiche vecchie di 40 anni – attacca Stefania Campo, deputata del M5s – per sanare gli abusi edilizi e operare un colpo di spugna su tutti quegli edifici costruiti sulla battigia prima dell’entrata in vigore delle restrizioni».
E sottolinea che «gli immobili in questione furono eretti furtivamente tra il 1976 e il 1985, cioè prima che la legge Galasso perfezionasse il limite di inedificabilità assoluta all’interno della fascia di rispetto dei 300 metri dalla linea di costa». E ancora: «È chiaro che piacerebbe a tutti godere di una casa a ridosso della spiaggia – aggiunge – ma questo va contro ogni criterio di salvaguardia del bene collettivo». Toni duri da Legambiente e Wwf, secondo cui «i condoni edilizi costituiscono sempre una negazione dello stato di diritto e un oltraggio alla bellezza, al paesaggio, alla natura, deturpati da interesse speculativi e individuali violando le leggi». In più, «sono odiosi sul piano sociale perché creano pesanti disparità tra chi ha rispettato le leggi e chi, magari avvantaggiandosi di complicità e omissioni da parte di coloro che le leggi dovrebbero farle applicare, è arrivato impunito sino ad oggi e potrebbe usufruire del nuovo colpo di spugna».
PER GLI AMBIENTALISTI, inoltre, «occorre poi considerare che tutti i tentativi negli anni portati avanti per allargare le maglie del condono edilizio in Sicilia sono stati dichiarati incostituzionali: una norma come quella in discussione che stravolge la norma originaria prevedendo la condonabilità delle costruzioni realizzate in violazione del vincolo di inedificabilità, non solo non trova giustificazione sul piano della ragionevolezza, ma contrasta con altri valori costituzionalmente protetti, in questo caso la protezione del paesaggio e dell’ambiente».
Ne sa qualcosa Giovì Monteleone, sindaco di Carini, il cui litorale è simbolo dello scempio. Dal 2015 a oggi, l’amministrazione ha emesso 1.132 provvedimenti repressivi tra ordinanze di demolizione, di inottemperanza alla demolizione, di acquisizione al patrimonio comunale e di sgombero. Negli ultimi sei anni il Comune ha acquisito al patrimonio 112 immobili, i fabbricati abusivi in zona di inedificabilità assoluta demoliti sono 303: 178 demoliti dal Comune a seguito di gare di affidamento a ditte esterne e 125 demoliti dai privati in seguito a ordinanze. Sono in corso sette demolizioni in zona di inedificabilità assoluta inseriti in un progetto per la richiesta del contributo fondo di demolizione del ministero delle infrastrutture per 390.700 euro.
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