Come va la cultura in Italia? Maluccio, grazie, specialmente dal lato della fruizione, della spesa del pubblico per spettacoli, ballo, mostre d’arte, avvenimenti sportivi. Eppure, fino a qualche anno fa, il pubblico cercava conforto proprio nel mondo fantastico dell’immaginario, fosse cinematografico o teatral-musicale o sportivo. Invece la crisi economica ha morso anche i consumi culturali, sempre più sacrificati nel magro bilancio di single e famiglie italiane.

Ieri è stato presentato l’Annuario dello Spettacolo della Siae, che presenta tutti i dati statistici del 2013 che vedono una compressione del volume d’ affari complessivo (-1,43%) nonostante aumenti la spesa al botteghino (+1,17%). Nella top ten del cinema stravince Sole a catinelle di Checco Zalone con 8,5 milioni di biglietti venduti (il triplo del secondo, Cattivissimo Me 2 , e del terzo, Iron Man 3, entrambi sopra i 2,5) mentre Ammutta Muddica di Aldo-Giovanni-Giacomo svetta in campo teatrale, l’unico spettacolo a superare i 100 mila biglietti davanti a Rugantino di Brignano e Sono in zona di Siani. Tutti stranieri i 9 maggiori incassi dei concerti rock 2013 (Springsteen, Waters, Williams, Muse, Bon Jovi, Depeche Mode) e decimo Vasco Rossi a Bologna.

Il settore della musica di consumo va fortissimo, con un aumento del volume d’affari di quasi un terzo (il 29,65%), un dato che però non analizza nel dettaglio una situazione dove i big continuano a mietere successi e la fascia media di artisti/concerti soffre terribilmente.

Ottanta anni fa nasceva la prima relazione sulla «Situazione dello Spettacolo Italiano», era il 1934 e fu presentata presso l’ Accademia dei Lincei dall’ allora presidente della Siae Dino Alfieri, qualche mese dopo, la prima pubblicazione Siae sui dati statistici dello spettacolo dal titolo ’ La vita dello spettacolo in Italia nel decennio 1924-1933’ – ha detto il direttore generale Siae, Gaetano Blandini- Oggi, per celebrare un così importante anniversario, si è deciso di mettere il volume a disposizione di tutti pubblicandolo sul sito Siae. Da quel lontano 1934 la Siae con l’ Ufficio Statistica, grazie al suo Osservatorio dello Spettacolo, pubblica ogni anno l’Annuario dello Spettacolo nel tempo diventato referente principale di Ministeri, associazioni, istituti di ricerca nella produzione di elaborazioni focalizzate sui diversi settori dello spettacolo e della cultura».
In tempi di fortissima smaterializzazione della cultura, con «tutti che guardano compulsivamente il telefonino» come abilmente racconta Damon Albarn, anche la fruizione si sta profondamente trasformando (chi pensava solo 5 o 6 anni fa di poter seguire bene una partita di calcio sul cellulare?) ma restano alcune pietre miliari, le opere liriche all’Arena di Verona sfiorano regolarmente il tutto esaurito mentre il settore «attività di ballo e concertini» resta il primo in assoluto per presenze e spesa del pubblico (seppur con un forte ridimensionamento del volume d’affari), quindi il fertile circuito di piccoli club, pianobar, dancing, balere resta l’appuntamento preferito del pubblico.