Si torna indietro, riecco il voto numerico alla scuola primaria
Pagelle La proposta del governo è quella di archiviare la valutazione per livelli di apprendimento. Si prepara la mobilitazione: «I bambini non sono numeri»
Pagelle La proposta del governo è quella di archiviare la valutazione per livelli di apprendimento. Si prepara la mobilitazione: «I bambini non sono numeri»
Con una votazione a maggioranza nella VII Commissione del Senato, 15 giorni fa, è stato approvato l’emendamento delle destre che abolisce l’ordinanza 172, che nell’anno scolastico 2020/2021 abolì il voto numerico nella valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle studentesse e degli studenti della scuola primaria.
La proposta della maggioranza è quella di archiviare la valutazione per livelli di apprendimento (avanzato, intermedio, base, in via di acquisizione) che fu introdotta a dicembre del 2020 dal II governo Conte dopo un lungo confronto coordinato dalla professoressa Elisabetta Nigris dell’Università di Milano Bicocca.
L’emendamento tra qualche settimana arriverà nell’aula di Palazzo Madama ma nel mentre una rete di associazioni si sta già mobilitando contro questo ritorno a un passato che «descriveva con un numero le mille sfaccettature con cui i e le discenti imparano a conoscere il mondo e acquisiscono strumenti che utilizzeranno per tutta la loro vita».
Secondo la rete che riunisce Flc Cgil, Movimento di cooperazione educativa, Aimc, Uiicm e Legambiente «questo governo decide di interrompere un processo di rinnovamento della cultura e delle pratiche valutative in assenza di una documentazione sui processi in atto, di una verifica sulle esperienze condotte, di un’interlocuzione con il mondo della scuola vanificando 3 anni di confronto, formazione e crescita tra docenti».
L’Alleanza Verdi e Sinistra ha già promesso battaglia dichiarando, attraverso il capogruppo Peppe De Cristofaro e il responsabile scuola di Si Peppino Buondonno, che «tutte le proposte di Valditara e di questo governo sono volte a quantificare, selezionare e incasellare le e gli studenti e a cancellare, con una furia ideologica feroce, tutti i cambiamenti che hanno provato in passato a far crescere e migliorare la nostra scuola. Per questo ci opporremo a questo emendamento fuori e dentro il parlamento».
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