A Napoli, la sezione del Museo archeologico nazionale dedicata alla Magna Grecia, ha appena riaperto i battenti. Dopo venti anni di oblio, sono oltre quattrocento i reperti restituiti al pubblico dal progetto scientifico coordinato da Enzo Lippolis, compianto direttore del Dipartimento di scienze dell’antichità della Sapienza di Roma, prematuramente scomparso nel 2018. Un catalogo mirabile che, da solo, giustificherebbe un manuale di storia dell’arte greco-italica: al suo interno, a titolo di esempio, le due Tavole di Eraclea, epigrafi in bronzo capaci nel 1732 di dare abbrivio ai nascenti studi magnogreci; le terracotte e gli ori dauni degli Ipogei Lagrasta di...