Si sta alzando la canzone popolare
Eventi Assoconcerti ha organizzato una giornata di confronto sul tema, occasione per riflettere su dati e prospettive del settore della musica dal vivo.
Eventi Assoconcerti ha organizzato una giornata di confronto sul tema, occasione per riflettere su dati e prospettive del settore della musica dal vivo.
Nata diciotto mesi fa dalla scissione di Assomusica, secondo alcuni troppo sbilanciata verso i promoter locali, Assoconcerti – raggruppamento dei più grandi e importanti produttori di concerti tra cui Friends & Partners, Live Nation, Vivo Concerti, Trident e Vertigo – ha organizzato una giornata di confronto sulla canzone popolare live, occasione per riflettere su dati e prospettive del settore della musica dal vivo, una vera miniera d’oro in questi ultimi tre anni e molto cresciuta nel post-pandemia. Ieri alla Sala Spadolini del Ministero della cultura, si sono radunati molti produttori, addetti ai lavori, esponenti politici ed esperti musicali per ragionare di musica popolare contemporanea, oggi vero motore trainante dell’intero comparto dello spettacolo live, capace di dare un impulso fondamentale anche all’intera filiera dell’industria musicale, con la presenza del sottosegretario Mazzi e del presidente Assoconcerti, Sconocchia, e dell’Agis, Giambrone. Questo settore, infatti, non solo genera ricchezza per lo Stato e per le comunità ospitanti i grandi concerti, ma ha anche un impatto significativo sul piano occupazionale e turistico. Nel dibattito, è stata sottolineata anche l’importanza del settore “live” come fenomeno sociale, capace di rispondere alla crescente domanda di aggregazione e condivisione, specialmente da parte delle nuove generazioni.
DAI DATI SIAE del 2023, risultano censiti 61.639 spettacoli di musica con 23,7 milioni di spettatori per una spesa che sfiora i 900 milioni di euro (precisamente 894.097.478), con 71.684 addetti del settore. Settore caratterizzato da una forte stagionalità, d’estate si svolgono oltre la metà dei concerti rock e pop realizzati in Italia (53% del totale dei concerti tra giugno e settembre) mentre a livello territoriale – gli eventi si concentrano principalmente nel nord Italia (55% del totale)e , in particolare, nelle regioni maggiormente infrastrutturate sia in termini di strutture ospitanti (arene e stadi) sia di collegamenti, ovvero Lombardia (18%), Emilia-Romagna (13%) e Piemonte (8%).
Nel 2023, tra i concerti che hanno registrato i maggiori incassi troviamo i tour dei grandi artisti internazionali che, nell’ultimo biennio, sono tornati a calcare i palchi italiani. Al primo posto, in classifica, in particolare c’è il concerto dell’ex One Direction Harry Styles, che in un’unica data alla Rcf Arena di Reggio Emilia ha registrato 102.861 spettatori. Molto buona anche la performance dei Coldplay, in quattro concerti milanesi a giugno, toccano i 200 mila biglietti. Tra gli italiani, il rapper Marracash con il suo festival Marragheddon ha portato 83.981 spettatori all’Ippodromo di Milano Trenno, al secondo posto della top ten per pubblico mentre i Pinguini Tattici Nucleari hanno conquistato il quinto posto, sfiorando le 80 mila presenze (per l’esattezza 79.636), sempre alla Rcf Arena di Reggio Emilia.
E’ STATA PRESENTATA anche una ricerca di Alessandro Leon, Segretario generale dell’Associazione per l’Economia della Cultura, seguito dal contributo di Nicola Salvati, Ordinario di Statistica presso l’Università di Pisa, commissionata da AssoConcerti nell’estate 2024. Lo studio analizza le ricadute economiche dei grandi eventi sulle città e sui territori che li ospitano, partendo dalle esibizioni di Taylor Swift a Milano, Coldplay e David Gilmour a Roma. Per ogni euro di biglietto l’indotto ne produce 4,5 (tra pernottamenti, cibo e trasporti). “Le quattro date dei Coldplay e le sei di David Gilmour, con 360 mila spettatori totali, hanno generato un impatto economico su Roma di 171,7 milioni di euro”. Ha commentato l’assessore al Turismo Alessandro Onorato.
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