Prima la coppa di lega inglese, poi la Turchia, a seguire la Premier League, con la solita abbuffata di partite tra Santo Stefano e Capodanno. Messi e l’Argentina stanno ancora festeggiando per le strade di Buenos Aires per il titolo mondiale ma il calcio è già ripartito. Non c’è tempo da perdere, anzi, è iniziato, dall’Inghilterra ma a breve anche in Francia, Spagna, un altro tour de force per recuperare il mese perduto con la Coppa del Mondo invernale in Qatar. A tal proposito, ci sono già lavori in corso anche alla Fifa: Gianni Infantino sta per proporre un’edizione triennale dei Mondiali. Nei mesi scorsi è decaduta la proposta dello stesso Infantino di giocare i Mondiali ogni due anni.

POCO IMPORTA quindi della stanchezza, fisica e mentale, degli atleti, si ricomincia a correre. Gli inglesi, in verità sono abituati. Da anni, sul modello dello sport americano che piazza il meglio del repertorio come entertainment nelle festività, riservano quattro-cinque turni di Premier per intrattenere i suoi seguaci. Tra 14 giorni invece tocca alla Serie A, con le squadre che, tra allenamenti e amichevoli, affinano la preparazione per l’inedito re-start: c’è il Napoli che guarda tutti dall’alto con otto punti sul Milan, l’inseguitrice più a tiro, poi c’è la Juventus che chiede al campo una tregua alla tempesta giudiziaria e mediatica da cui è stata travolta nelle scorse settimane che ha portato alla dimissioni del presidente Andrea Agnelli e del cda bianconero. A seguire ci sono Inter e le romane. A Roma prende corpo il caso Mourinho, tentato dalla panchina della nazionale portoghese e, secondo alcuni rumours, in rotta con alcuni calciatori chiave in giallorosso.Tra 14 giorni invece tocca alla Serie A, con le squadre che, tra allenamenti e amichevoli, affinano la preparazione per l’inedito re-start

IL TORNEO ITALIANO sarà, come spesso avviene, l’ultimo a ripartire dopo Capodanno, quest’anno preceduto solo dalla Bundesliga, che riapre il sipario il 20 gennaio, alla fine della sosta invernale.
Certo, l’animo dei presidenti dei club è più sereno dopo l’approvazione nella Manovra dell’ormai celebre e assai discutibile Decreto Salva Calcio. Grazie alla tenacia e ai buoni uffici del patron della Lazio, Claudio Lotito, senatore di Forza Italia, è stato disposto che i circa 900 milioni di euro di debiti, tra tasse e contributi arretrati, che la Serie A deve al Fisco saranno restituiti con estremo comodo, in cinque anni e con il 3% di mora, senza alcuna sanzione penale o sportiva. La misura sarebbe dovuta entrare nel Decreto Aiuti Quater, poi spedita nella Manovra e non era gradita neppure alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ma alla fine Lotito l’ha spuntata: vengono così posticipati i debiti Irpef e Inps delle società, sospesi nel 2022 a causa della pandemia.
Sessanta rate in cinque anni – le prime tre saldate in anticipo -, senza interessi: così è concessa aria ai bilanci che sono a corto di riserve e gonfi di debiti in verità da assai prima della comparsa del Covid-19. Ma che, c’è solo da attendere, sarà pronto a spendere qualche milione nella sessione invernale di calciomercato, al via il 2 gennaio.