Quello che voleva tutto si ritrova con niente: dai pieni poteri alle mani vuote. È questo il raggio di sole che salva la giornata. Matteo Salvini che lascia (finalmente!) il Viminale – che peraltro aveva frequentato ben poco. Ma che aveva usato moltissimo come cassa di risonanza per le proprie esibizioni truci -, è comunque uno spettacolo da giorno di festa. Detto questo, e celebrato lo scampato pericolo, per il resto c’è poco da festeggiare, soprattutto considerando il percorso, disseminato di incertezze che rivelano vuoti mentali, assenza di visione, capricciosità, personalismi. Un percorso che certifica il basso livello di qualità...