Si apre la crisi alla iGuzzini a Recanati, 103 lavoratori verso il licenziamento
Appena poche settimane fa la dirigenza esultava per gli utili realizzati nell’anno del Covid, adesso invece la iGuzzini, azienda marchigiana che produce luci per interni ed esterni, annuncia l’apertura delle […]
Appena poche settimane fa la dirigenza esultava per gli utili realizzati nell’anno del Covid, adesso invece la iGuzzini, azienda marchigiana che produce luci per interni ed esterni, annuncia l’apertura delle […]
Appena poche settimane fa la dirigenza esultava per gli utili realizzati nell’anno del Covid, adesso invece la iGuzzini, azienda marchigiana che produce luci per interni ed esterni, annuncia l’apertura delle procedure per il licenziamento collettivo dei 103 dipendenti del suo stabilimento di Recanati, in provincia di Ancona. Un colpo a sorpresa quando si riteneva che, al contrario di quello che è successo, potessero arrivare nuovi investimenti e assunzioni nello stabilimento marchigiano.
Di proprietà del gruppo svedese Fagerhult, la iGuzzini è un colosso dell’imprenditoria delle Marche, benché gli ultimi discendenti della famiglia Guzzini, Adolfo e Massimiliano, abbiano abbandonato il cda dell’azienda lo scorso agosto, pur rimanendo comunque azionisti di Fagerhult.
Nonostante un calo del fatturato causato dal Covid tra il 2019 e il 2020 (da 238 a 190 milioni di euro), in estate l’amministratore delegato Cristiano Venturini si era vantato del fatto che l’azienda fosse rimasta «ampiamente in utile». Tra le altre recenti operazioni notevoli, si segnala l’acquisizione dell’ultimo 30% della canadese Sistemalux, utile a «espandere la presenza sul mercato internazionale», benché iGuzzini venda i suoi prodotti per l’82% all’estero e solo per il 18% in Italia.
Così, mentre l’assessore regionale al Lavoro Stefano Aguzzi si dichiara «fortemente preoccupato», la Cgil si prepara alla battaglia chiedendo, come si legge in una nota, «il ritiro della procedura di licenziamento collettivo avviata, condizione necessaria affinché si possa costruire un tavolo di confronto con l’azienda. Si manifesta la disponibilità a individuare soluzioni condivise mettendo al centro della discussione il mantenimento dei livelli occupazionali e lo sviluppo professionale quali condizioni per il rilancio delle attività future».
Le prospettive sono incerte: il taglio non è certamente dovuto a motivazioni economiche, ma con ogni probabilità si tratta di strategia aziendale, con gli investimenti che saranno dirottati altrove, lontani dalle Marche. Già dall’inizio dell’anno, ad ogni buon conto, iGuzzini aveva cominciato a non rinnovare i contratti a tempo determinato e quelli di apprendistato, facendo inoltre leva sulla cassa integrazione dal marzo del 2020. Ora che gli ammortizzatori sociali non si possono più rinnovare, ecco che si abbatte su Recanati la scure dei licenziamenti collettivi.
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