Servizi di sicurezza sotto attacco: intelligence bielorussa indisturbata
Grecia Anche il lungo soggiorno del presunto «giornalista dissidente» Roman Protasevich in Grecia ha alimentato forti sospetti. La sua presenza al Forum di Delfi a fianco della leader dell’opposizione bielorussa era ben nota e aveva provocato stupore tra le numerose comunità post-sovietiche della Grecia
Grecia Anche il lungo soggiorno del presunto «giornalista dissidente» Roman Protasevich in Grecia ha alimentato forti sospetti. La sua presenza al Forum di Delfi a fianco della leader dell’opposizione bielorussa era ben nota e aveva provocato stupore tra le numerose comunità post-sovietiche della Grecia
Se gli agenti di Lukashenko potevano girare indisturbati in Grecia per settimane intere e organizzare l’operazione di pirateria aerea, evidentemente l’immagine che dà il paese è quella di un campo aperto a tutte le spie. Sotto processo è il servizio di sicurezza greco. Si chiama EYP, ed è sotto il controllo diretto del premier Kyriakos Mitsotakis. Il quale si è prodigato a piazzarci a capo un certo Panayiotis Kontoleon, ex responsabile di una società di guardie giurate, fornito di diploma di liceo musicale.
Essendo privo di laurea, non avrebbe potuto avere quell’incarico, ma Mitsotakis ci teneva a lui ed ha cambiato subito la legge. Che sotto la guida del musicista il servizio segreto greco sia allo sbando era emerso qualche mese fa, quando Kontoleon nominò (illegalmente) un cittadino albanese come responsabile per l’Epiro e la cosa finì subito sui mezzi d’informazione di Tirana, con tanto di nome cognome e foto. Rispetto però all’attività dei bielorussi in Grecia, il sospetto che circola è che lo stesso EYP abbia messo gli agenti greci al servizio del KGB dietro compenso. In pratica il servizio avrebbe affittato agenti e strutture informative. Sarebbe stata un’iniziativa perfettamente il linea con la linea dell’attuale governo di privatizzare tutti i servizi pubblici e mostrare totale indifferenza per la sicurezza del paese.
Anche il lungo soggiorno del presunto «giornalista dissidente» Roman Protasevich in Grecia ha alimentato forti sospetti. La sua presenza al Forum di Delfi a fianco della leader dell’opposizione bielorussa era ben nota e aveva provocato stupore tra le numerose comunità post-sovietiche della Grecia. Protasevich è infatti un noto attivista di estrema destra. Da giovane era militante nel gruppo nazista bielorusso «Fronte della Gioventù» e più tardi emerse tra i dirigenti della milizia ultranazionalista «Pahonia», che collabora con i nazisti ucraini del «Battaglione di Azov» nella guerra contro i separatisti filorussi del Donetsk.
Secondo il sito di giornalismo d’inchiesta sull’esterma destra «FoiaRequest», Protasevich ha svolto un ruolo importante nelle manifestazioni antigovernative di Piazza Maidan a Kiev e più tardi avrebbe preso parte nei combattimenti a Donetsk. Egli steso si sarebbe fatto fotografare portando l’elmetto con le insegne delle SS, mentre in un’altra foto sventola la bandiera della Repubblica di Rutenia, una creatura di Hitler per premiare gli alleati ungheresi. Qualche anno fa è stato fotografato in prima fila nelle manifestazioni del «Blocco Nero» a Minsk, fino a quando, dopo aver passato una settimana a Washington su invito del Dipartimento di Stato, non si è dedicato a creare la sua rete informativa Nexta, sostenuta dalla TV Belsat che trasmette sia in Bielorussia che in Polonia.
Questo fatto ha alimentato le accuse del regime Lukashenko contro Protasevich di essere finanziato dai servizi polacchi. Il governo greco non ha voluto rispondere alle numerose interrogazioni parlamentari dell’opposizione sulle attività e i contatti di Protasevich in Grecia.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento