Visioni

Sergei Polunin: «La mia visione del mondo attraverso l’amore»

Sergei Polunin: «La mia visione del mondo attraverso l’amore»

Danza Parla l'artista ucraino, domani al Teatro Arcimboldi di Milano con lo spettacolo «Sacré»

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 9 dicembre 2018

29 anni, origine ucraina, cresciuto nella danza a Londra, Sergei Polunin, il bello e dannato della danza mondiale, una vita di luci e ombre, strepitosamente raccontata nel film Dancer di Steven Cantor, è noto per unire a un talento prodigioso svolte e dichiarazioni inaspettate. Alle spalle Polunin ha una carriera da star del Royal Ballet di Londra mollata di getto nel 2012 in nome della libertà, clip virali come Take me to Church di David LaChapelle e il nuovo The Movement, ruoli nel cinema da Assassinio sull’Orient Express di Branagh a The White Crow di Ralph Fiennes dedicato a Nureyev e appena presentato al Torino Film Festival.

In questi giorni l’artista è a Milano per Sacré, il suo nuovo spettacolo dedicato a Nijinskij, agli Arcimboldi il 10, ma l’attenzione su di lui ruota anche su altro: sotto il profilo glam c’è la partecipazione al Cal Pirelli 2019 al fianco di Laetitia Casta, sul piano personale ci sono le sue dichiarazioni social che intrecciandosi all’attuale situazione politica tra Russia, Ucraina e Usa a dir poco delicata, suscitano centinaia di commenti pro e contro.

IN UNO DEGLI ULTIMI POST su Instagram, l’artista inneggia a un misterioso New World Order. «Ho usato queste parole – dichiara l’artista al «manifesto» – solo per esprimere la mia visione del mondo attraverso l’amore. Dobbiamo essere uniti, dobbiamo diventare una cosa sola e il mezzo per farlo è l’amore, non la guerra, non le distruzioni, ci sono troppe persone confuse». Detta così sembra una trasformazione dello slogan del ’68 «fate l’amore, non fate la guerra», una dichiarazione da figlio dei fiori digitale per nulla legata (e meno male) alla visione totalitaria che per alcuni si nasconde sotto la sigla Nwo.

Tutto è partito il 20 novembre quando Polunin ha rigirato su Instagram gli auguri ricevuti per il suo 29esimo compleanno a Putin: «Grazie, Vladimir e grazie a chiunque stia dalla parte del bene», esibendo sul petto un nuovo tatuaggio con il volto del leader. «Il Bene deve essere aggressivo come il Male. Il mio amore e supporto per la Russia. L’Amore vincerà ogni cosa». L’ucraino Polunin posta anche il suo nuovo passaporto russo. «La Russia e l’Ucraina saranno di nuovo presto insieme».

I COMMENTI fioccano. C’è chi scrive «La Russia ama l’Ucraina? Anche se fosse vero, questo non significa che l’Ucraina ami la Russia e che voglia l’unificazione», chi, rispetto al supporto per la Russia, tira fuori i diritti Lgbt, chi plaude, chi toglie il follow, sul gay love posta anche LaChapelle. Viene da chiedersi se temi così importanti siano da discutere via social. Polunin è convinto che la sua visione sull’unità del mondo sia un messaggio positivo contro l’odio. Dal suo Instagram lancia anche un suo secondo account: _artup3_ giocato su un simbolo di pace, la colomba. «Lasciati ispirare dal simbolo della colomba, mostra la tua arte nominando tre paesi che vorresti uniti con il tag #artup3».

L’account è linkato a una clip di YouTube in cui lo stesso Polunin danza in una piazza di Shanghai dicendo: «Questa è #artup3 Challenge in Shanghai. E questa è la mia arte». Il ballerino sfodera i suoi famosi giri alla seconda e dichiara: «Voglio unire, la Cina, il Giappone, le Filippine. Sfidati, nominando i tre paesi che vorresti uniti». In un’altra clip Polunin dalla Piazza Rossa di Mosca danza per Inghilterra, Russia e Ucraina. Avrà un seguito il suo messaggio pacifista?

INTANTO attendiamo di capire come il danzatore Polunin affronti in Sacré i contrasti tra bene e male, corruzione e natura, maschera sociale e intimità, follia e genio, sulla scorta della figura di Nijinskij. «Un artista – dichiara Sergei – che doveva essere più ascoltato in vita. Forse non era matto, lo hanno trattato con elettroshock, il suo in fondo era un messaggio di spiritualità».

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