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Serata davvero speciale Canale 5 fa flop

Serata davvero speciale Canale 5 fa flopIlda Boccassini – Tam Tam

I giornalisti Mediaset ci sono messi d’impegno. Forse troppo: lo speciale La guerra dei vent’anni – ovviamente quella delle toghe rosse contro Silvio Berlusconi per eliminarlo dalla scena politica – […]

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 14 maggio 2013

I giornalisti Mediaset ci sono messi d’impegno. Forse troppo: lo speciale La guerra dei vent’anni – ovviamente quella delle toghe rosse contro Silvio Berlusconi per eliminarlo dalla scena politica – realizzato dalla testata Mediaset Videonews e trasmesso domenica sera su Canale 5, è stato un flop. Un vero e proprio autogol, per la rete ammiraglia che ha sacrificato la sua prima serata domenicale per un misero 5,8%, 1.425 mila telespettatori, in assoluto una delle performance peggiori. Nemmeno la visione esclusiva delle sale di Arcore dove si tenevano le famose «cene eleganti» e le festicciole ha allettato il grande pubblico. Su twitter, invece, il programma trasmesso alla vigilia della requisitoria del processo Ruby è arrivato in poche ore in vetta alle tendenze. Molte critiche, anche da parte di giornalisti, che gli autori del programma respingono come un sol uomo: «Questo processo è una farsa», sentenzia Andrea Pamparana. E il direttore del Tg4 e di Studio Aperto Giovanni Toti, al quale è toccata l’intervista al Cavaliere, giustifica così le sue domande non esattamente scomode: «Sono critiche strumentali, non è nel mio stile fare il Torquemada. Ho fatto le domande necessarie a ricostruire certi episodi. Ritengo che la ricostruzione sia stata equilibrata». Dà man forte l’avvocato di Berlusconi Niccolò Ghedini, non esattamente una figura imparziale: «Credo che domenica sia stato fatto un buon lavoro giornalistico. E’ informazione. Nessuno di voi ha mai protestato per i processi mediatici di Santoro».

Il portavoce di Articolo 21 Beppe Giulietti e Vincenzo Vita del Pd annunciano invece un esposto all’Agcom, l’Authority per le comunicazioni, «sulla grave vicenda della trasmissione andata in onda a proposito del processo Ruby». Definita «una vera e propria controffensiva dell’imputato contro il procedimento in corso, con un utilizzo improprio e ad personam di un canale televisivo. Una clamorosa esibizione del conflitto d’interessi e, nello specifico, una plateale violazione di una delibera della stessa Agcom dedicata ai processi in televisione». Dunque Giulietti e Vita si aspettano «una presa di posizione inequivoca da parte dell’autorità».

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