L’Irlanda è terra di raccontatori, di contastorie. La cultura irlandese per tanti anni è andata a braccetto con l’oralità al punto che gli séanchai, ossia gli storyteller della tradizione gaelica, erano tenuti in gran considerazione nell’ordinamento sociale. Un popolo di parlatori che ha visto tra suoi migliori letterati grandi conversatori, come Shaw e Wilde, e poi Behan. E non a caso, la tradizione irlandese della short story, del racconto breve, è da sempre in grandissimo fulgore. Esce ora per i tipi di Racconti edizioni, La mia guerra segreta (pp. 320, euro 17,00), ossia la sua seconda raccolta di racconti dal...