I consiglieri regionali e i sindaci che saranno promossi senatori avranno l’immunità da arresti, perquisizioni e intercettazioni. Almeno questa è la decisioni del senato, «transitoria e correggibile» come ha dovuto precisare la relatrice della riforma costituzionale Finocchiaro, consapevole dell’impopolarità della scelta. Il governo ha scansato l’ostacolo e la ministra è rimasta muta, sparendo dall’emiciclo un attimo prima del voto decisivo. E anche la relatrice si è rimessa all’aula, ricordando di essere già stata scaricata una volta da Boschi, il giorno dopo aver concordato con lei a palazzo Chigi il ripristino dell’immunità. Il risultato è un capolavoro di ipocrisia: l’esecutivo e...