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Semi e cipolle rosa tra la Liguria e la Provenza

Semi e cipolle rosa tra la Liguria e la Provenza

Terreno duro Una bella storia che ci racconta Schmitt, è stata la scoperta, casuale, della cipolla rosa di Mentone (credevano si fosse perduta)

Pubblicato più di un anno faEdizione del 23 febbraio 2023

È stato grazie al Mandillo dei semi di Montebruno, sulle montagne genovesi che guardano verso la pianura padana, che il 22 gennaio abbiamo potuto conoscere una bella iniziativa di collaborazione transfrontaliera legata ad autoproduzione e biodiversità.
Ce la racconta Maxime Schmitt, tra i fondatori della Maison des Sèmences Paysannes Maralpines, laddove Maralpines sta per Alpes Maritimes, il dipartimento immediatamente confinante con l’Italia, l’entroterra nizzardo, per intenderci.

Dalla fondazione, circa 5 anni addietro, l’associazione ha riunito una cinquantina di produttori contadini di sementi, con un bacino di sostenitori di diverse centinaia. Maxime non è il presidente della Maison, la casa delle sementi che raccoglie riproduttori nella zona tra Briga, Mentone e il Col di Tenda, perché ha optato per una dirigenza orizzontale: dodici co-presidenti si fanno carico della gestione. Analogamente a quanto fanno le diverse migliaia di Maison des Semences in Francia e anche in Italia, le Case delle Sementi, naturalmente collegati con la più grande Reseau des Semences Paysannes, si sono dedicati alla ricerca, al recupero e alla riproduzione delle sementi locali tradizionali, alla loro valorizzazione ai fini dell’autonomia completa dei contadini da ditte sementiere o, peggio.

Una bella storia che ci racconta Schmitt, è stata la scoperta, casuale, della cipolla rosa di Mentone (credevano si fosse perduta). Una anziana contadina ne aveva giusto una fila per il proprio consumo. Grazie all’aiuto di esperti moltiplicatori di bulbi, oggi la cipolla rosa non solo è stata salvata ma viene proposta nei menu dai più valenti chef della Costa Azzurra ed è anche Presidio Slow Food.

Analogamente a quanto è stato fatto per la cipolla, sono oltre una cinquantina le varietà di ortaggi recuperati, tra le quali la zucchina rotonda di Nizza. E’ stato grazie ad uno spettacolo teatrale, Semis del gruppo Nouvelle Plague, che si sono conosciuti Maxime e Marco Loconte, agricoltore del Ponente genovese, una conoscenza proficua. Marco coltiva in un vero e proprio campo-catalogo, oltre cento varietà di grano. Interessante è stato scoprire che la tosella che viene coltivata oltre frontiera altro non è che la touzelle avente le stesse caratteristiche.

Andare a conoscere Massimo Angelini e il Consorzio della Quarantina che ha contribuito grandemente a fondare, è stato logico. Maxime Schmitt, Marco Loconte, ragionano non in termini di confini, arbitrari confini solo politici, ma di bioregione. La Maison des Semences Maralpines organizza la seconda domenica di luglio la Festa della cipolla rosa di Mentone, durante l’anno sono decine i mercati contadini. Analogamente a quanto ideato in Italia da Luigi Veronelli con le De.Co, le denominazioni comunali, per la cipolla è stata stesa una Dichiarazione partecipativa di bene comune. Le idee di salvaguardia dal basso della biodiversità rurale non conoscono frontiere, per questo è stata posta in essere una fraterna collaborazione tra le realtà franco-provenzali e liguri.

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