Sei tu l’ameba libera di schiavitù
Note sparse Nuovo lavoro per Addict Ameba dal titolo"Caosmosi"
Note sparse Nuovo lavoro per Addict Ameba dal titolo"Caosmosi"
Innanzitutto, il nome Addict Ameba intende essere un riferimento, traslato/metaforico, alla capitale etiope (per assonanza con Addis Abeba), specie al suo correlato musicale, l’ethio-jazz, una delle principali fonti cui attinge questo collettivo assemblatosi nel ruggente Casoretto, lo storico quartiere delle lotte politiche a Nord-Est di Milano, intorno alla figura del chitarrista e compositore Lorenz, di casa nello storico Guscio. Nome stravagante di una creatura sonora bizzarra, che non nasconde, invero, il suo significato più immediato. Rivelato dalle rime baciate di Ya Bled (con Rabii Brahim),«sei tu l’ameba dipendente, intrisa nella mente di libera schiavitù, sei tu il possibile riflesso di un mondo genuflesso che non guarda in su», cogliendo l’occasione per scandire la distinzione, tra «voi» e «noi», abbastanza nota ai sociologi. Anche un pretesto per citare altre influenze fondanti «noi siamo il suono rovesciato col mago del gelato, fa caldo come a Lagos», come l’afrobeat di Look at us, che introduce il nuovo disco Caosmosi, un titolo ricavato dall’omonimo saggio di Félix Guattari. In greco antico, ameba (amoeba) indica cambiamento, trasformazione, cui sembrano puntare questi undici, allegri ragazzi talentuosi per bocca del prezzemolino Josua Idehen.
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